Pene inasprite per i genitori del piccolo Vincenzo, il bambino che nel marzo del 2021 – ad appena 4 giorni di vita – venne salvato in extremis dal personale sanitario dell’ospedale Santobono di Napoli, con evidenti segni di ustione su tutto il corpo (presumibilmente provocati dall’immersione in una vasca piena di acqua bollente).
Nelle scorse ore la Corte di Appello di Napoli ha riformulato parzialmente la condanna in primo grado e accolto l’appello della Procura di Napoli, inasprendo le pene per i genitori del bambino – da 6 a 9 anni – accusati di lesioni gravissime e maltrattamenti.
Era il 16 marzo dello scorso anno quando il piccolo Vincenzo venne ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Santobono di Napoli, dove giunse in condizioni disperate. Nato 4 giorni prima in un appartamento di Portici – provincia di Napoli – il piccolo era ricoperto di ustioni su tutto il corpo. Ustioni che forse gli erano state provocate dall’acqua bollente. Nonostante la situazione critica, grazie al lavoro dei medici del nosocomio partenopeo, il piccolo riuscì a sopravvivere, nonostante il timore che non potesse farcela sembrava essere una certezza.
Ad allertare i soccorsi, quella drammatica mattina, fu il papà del bambino – Concetto Bocchetti, 46 anni – che venne arrestato nell’immediatezza insieme alla madre del piccolo, nonché sua compagna, Alessandra Terracciano, 36 anni. I due avevano avuto altri figli da precedenti relazioni, che erano stato poi allontanati dai servizi sociali, e avevano nascosto la gravidanza per il timore che, come già successo in passato, il bambino gli venisse tolto. Quella mattina però non avevano potuto fare a meno di allertare i soccorsi, perché la situazione era ormai gravissima.
Nelle scorse ore i giudici della Corte d’Appello di Napoli si sono pronunciati in merito alle condanne nei confronti di Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano, riformulando parzialmente la condanna in primo grado e accogliendo quindi l’appello della Procura di Napoli. I due sono stati quindi condannati a 9 anni di reclusione (in primo grado gli era stata inflitta una condanna a 6 anni). Le accuse per i genitori del bambino sono di lesioni personali gravissime e maltrattamenti. Bocchetti è stato trasferito nel carcere di Poggioreale e la Terracciano nel penitenziario femminile di Pozzuoli.
Quando la notizia di quanto successo al piccolo Vincenzo venne fuori, furono tantissime le richieste di affidamento giunte al Santobono.
Una di queste andò a buon fine e dopo diversi mesi di ricovero è stato assegnato a una famiglia affidataria. Le ustioni riportate dal piccolo Vincenzo hanno innescato una patologia che ha messo a repentaglio la vita stessa del bambino. Il piccolo riporterà danni permanenti, al sistema riproduttivo e uno sfregio al volto.
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