Alla luce di serie particolarmente di successo, il colosso dello streaming Netflix, ha annunciato che investirà sulle produzioni coreane.
Sono previsti stanziamenti di circa 2,5 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni, per produrre nuovi film e serie tv. Sulla scia del successo di serie che ormai hanno visto praticamente tutti, come la controversa Squid Game, l’azienda statunitense ha deciso di investire sulla Corea del Sud e l’accordo è stato comunicato dal co-amministratore delegato Ted Sarandos, che ha incontrato insieme a Greg Peters, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol a Washington, dove era in visita di Stato.
Ad alcuni forse farà storcere il naso la decisione di Netflix di investire 2,5 miliardi di dollari nelle produzioni sudcoreane, ma la scelta è il risultato di un’attenta analisi del successo di queste ultime sulla nota piattaforma di streaming.
Impossibile non menzionare Squid Game ma ci sono anche tante altre produzioni meno note che comunque fanno registrare ottimi numeri in tutto il mondo, alle volte anche solo per curiosità: per sentito dire le persone apprendono che un film o una serie sono particolarmente seguiti e così sono invogliati a capire di cosa si tratta.
Un passaparola molto proficuo per Netflix che si trova a competere in un mercato dove è stato quasi un pioniere quando nel 1997 ha visto la luce. Oggi invece il mercato è saturo di piattaforme analoghe e diventare competitivi è importante, così come differenziare le proposte.
Il settore sudcoreano ha suscitato sempre scalpore, insieme a quello giapponese, per i film particolarmente cruenti e scene molto forti in ogni filone, dal romantico all’horror. Se da un lato abbiamo però una platea che ripudia questi film, dall’altro ci sono tanti spettatori che invece ne son affascinati e in realtà il numero è di gran lunga superiore. Motivo per cui oggi Netflix ha annunciato un piano di investimenti sostanzioso per queste produzioni.
Nei prossimi 4 anni verranno stanziati 2,5 miliardi di dollari per realizzare nuovi film in Corea del Sud. A comunicarlo è stato uno degli amministratori delegati, Ted Sarandos, che con il collega Greg Peters ha incontrato il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol a Washington.
Tale somma è il doppio di quella investita nel 2016 per la stessa causa, in realtà la collaborazione della piattaforma statunitense con la Corea del Sud è iniziata proprio in quell’anno. Nel corso degli anni c’è stata un’ascesa nel gradimento del pubblico verso questi contenuti, che hanno letteralmente sbancato in tutto il mondo anche al di fuori del servizio di streaming con sede in California.
Inutile dire che un importante prova del successo di queste produzioni sia stata la serie Squid Game, costata relativamente poco a Netflix, circa 21 milioni di dollari. Questo è proprio uno dei fattori che rendono interessanti gli investimenti in queste produzioni, ovvero il costo ridotto, questo ovviamente è molto appetibile per le società di produzione.
Inoltre rispetto agli Stati Uniti e a gran parte dei Paesi europei, i tempi sono più rapidi. Proprio Squid Game è diventata a pochi giorni dalla sua uscita una delle serie più viste di sempre su Netflix, tanto che dopo le polemiche iniziali ora è in produzione la seconda stagione, che dovrebbe uscire fra la fine del 2023 e l’inizio del prossimo anno.
Polemiche dovute alla trama molto cruenta, infatti abbiamo diversi giocatori che vengono selezionati fra i più poveri allo scopo di avere quanti più partecipanti possibili a una serie di giochi che replicano quelli che si fanno durante l’infanzia.
La differenza è che i 456 partecipanti, rinchiusi in un luogo segreto fino al termine della settimana di giochi e tagliati fuori dal mondo esterno, dovranno scontrarsi fra di loro per vincere un premio di denaro enorme e chi perderà verrà ucciso.
Una sfida terribile che tutti trovano appetitosa perché la vittoria finale potrebbe cambiare la vita, però agli occhi del protagonista appare tutto molto insensato e crudele, anche perché nel corso dei giorni nascono amicizie ed è sempre più difficile dire addio ai propri compagni di viaggio, tutti sanno infatti che solo uno uscirà vivo da lì, certamente molto ricco ma svuotato forse della propria umanità.
Fa un viaggio introspettivo dentro di sé il protagonista quando pensa a tutto ciò e infatti dopo un primo “giorno di prova”, torna a casa intenzionato a rinunciare ma poi torna sui suoi passi volontariamente, anche se alla fine da vincitore non riesce a usare nemmeno una moneta di quel premio.
Tanti i sentimenti contrastanti per chi guarda Squid Game, tali da riscuotere un successo enorme in tutto il mondo appassionando coloro che riescono a completare la serie nonostante l’angoscia che sale sempre di più a ogni episodio e nonostante la mancanza di audio in italiano, a cui si può rimediare solo con i sottotitoli. Non mancano anche i colpi di scena finali, insomma gli elementi ci sono tutti e infatti i numeri realizzati dalla piattaforma di streaming parlano chiaro: 900 milioni di dollari di fatturato.
Per quanto inaspettata la serie si inserisce i un contesto popolare per tutta l’industria culturale sudcoreana: dal cinema dove Parasite ha vinto l’Oscar come miglior film nel 2020 alla musica dove il k-pop è diventato uno dei fenomeni di maggiore fortuna al mondo. Nel caso di Netflix, ci sono stati tanti prodotti di successo oltre alla serie appena descritta, come The Glory ed Hellbound.
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