New Orleans e i luoghi del jazz: dal quartiere di Storyville a Congo Square, un mini viaggio a ritmo di musica.
New Orleans: un’esplosione di multiculturalità, un crocevia di popoli, etnie e religioni unico al mondo.
Se decidete di visitarla, sappiate che state mettendo piede in una città fondata da francesi, ricostruita da spagnoli, subìta da africani, vivacizzata dagli ispanici e abitata da caucasici statunitensi. E ovviamente resa celebre in tutto il mondo come patria della musica jazz.
La città è stata danneggiata notevolmente nel 2005 dal terribile uragano Katrina, ma è riuscita pian piano a rialzarsi grazie alla vitalità e alla sua essenza frizzante che da sempre la caratterizza: senza queste peculiarità non sarebbe mica potuta diventare la culla del jazz!
New Orleans e il quartiere di Storyville
Proprio nel quartiere a luci rosse di Storyville, in Louisiana, tutto ha avuto inizio. Il distretto, istituito nel 1897, era centro di prostituzione all’interno del quale i musicisti avevano il compito di intrattenere i clienti in attesa.
Chiunque avesse voluto trascorrere una notte tra musica, alcool e prostitute, dava un’occhiata ai Blue Books, delle vere e proprie guide all’interno delle quali erano illustrate tutte le case d’appuntamento e i locali tra i quali scegliere di andare a divertirsi. Le guide venivano pubblicate a cadenza annuale e qui venivano riportati nomi, razza e indirizzo delle prostitute, immagini dei bordelli e interni lussuosi, senza mai però descrivere esplicitamente servizi sessuali offerti e tariffe. Un vero e proprio marketing d’altri tempi!
I musicisti di Storyville erano per lo più di origine africana e spesso erano accompagnati dal canto delle stesse prostitute. Oltre ai soldi, il bello di suonare in questo quartiere era quello di confrontarsi con gli altri jazzisti e sperimentare nuovi sound.
I bordelli di Storyville si trovavano per lo più nella zona di Basin Street e il Quartiere Francese, il più noto e caratteristico della città. Qui trovarono ispirazioni grandi artisti come Louis Armstrong e Sidney Bechet. Oggi di questo quartiere a luci rosse non rimane più nulla.
Il jazz e Congo Square
Congo Square è un altro dei luoghi simbolo del jazz e anche il luogo al quale si deve l’essenza di New Orleans. Questo era il posto dove gli schiavi si riunivano per cantare, suonare e ballare insieme tra il ritmo coinvolgente dei tamburi e improvvisazioni di nuovi passi di danza, l’unico posto in tutta l’America dove potessero esprimersi e fare musica liberamente e assaporare qualche ora di libertà la domenica pomeriggio.
Tutte le culture che si riunivano a Congo Square (gli schiavi erano per lo più africani, ma alcuni provenivano anche dai Caraibi, dalle colonie francesi o spagnole e dall’America Latina) hanno influenzato la musica oltre che la storia di New Orleans rendendola inevitabilmente la culla del jazz.
A differenza di Storyville, Congo Square è visitabile e si trova all’interno del Louis Armstrong Park.