Entrare a New York con l’auto costerà fino a 23 dollari, questo il provvedimento approvato dalle autorità locali.
In realtà era in cantiere già nel 2019 ma mancavano alcune autorizzazioni da parte dell’amministrazione federale, che sono arrivate appunto oggi. Questa misura, che oggi come allora alimenta molte discussioni, ha l’obiettivo di ridurre le automobili che entrano a Manhattan di circa il 20%.
Se ne è parlato molto due anni fa per ridurre il numero delle vetture che circolano a Manhattan, oggi la tassa sul traffico è realtà a New York. Si guarda all’aspetto green ma ci sono tante polemiche ugualmente, benché la salvaguardia dell’ambiente sia considerato uno dei tempi più importanti attualmente, legato fortemente alla transizione energetica-
New York è un delle città statunitensi più trafficate e per questo motivo il provvedimento punta a snellire la congestione stradale e autostradale, facendo pagare una tassa che potrà costare fino a 23 dollari per gli automobilisti in entrata.
L’amministrazione ha dato il via libera dopo 2 anni di discussioni in merito, facendo diventare ufficialmente New York la prima metropoli americana a seguire l’esempio di Londra, che ha introdotto un’imposta simile già dal 2003.
Le autorità locali della Grande Mela avevano approvato il piano nel 2019 e sarebbe dovuto partire nel 2021 ma il governo federale di cui era presidente Donald Trump, aveva bloccato la misura. Ora a metterci mano è stata la Federal Highway Administration.
A partire dalla data in cui il provvedimento entrerà in vigore, gli automobilisti che vogliono entrare a Manhattan dovranno corrispondere un pagamento che va dai 9 ai 23 dollari nelle ore di punta, mentre scender a 5 dollari la sera.
Stando ai dati delle analisi ambientali effettuate, questa riduzione del traffico migliorerà di molto la qualità dell’aria, generando al contempo un introito importante di soldi pubblici che potranno essere utilizzati per apportare migliorie ai servizi di metropolitana e autobus. Ancora, verrà incentivato il trasporto pubblico, decisamente meno inquinante perché con un solo mezzo si possono trasportare più persone che con una singola vettura.
I benefici di questa misura non sono solo questi citati ora ma anche una maggiore interazione fra le persone. Secondo alcuni studiosi però c’è un rovescio della medaglia.
Le città moderne sono state costruite in funzione delle vetture, ovvero per consentire la circolazione dei veicoli. A loro sono dedicati ampi spazi per il parcheggio, per la sosta e chiaramente ci sono vie in cui il traffico può snodarsi. Abbiamo mai provato a chiederci però quale sarebbe lo scenario car-free?
Il paesaggio urbano è dominato dalle automobili da un secolo e si cerca sempre di migliorare la mobilità allargando le strade ma così facendo, l’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli impressionanti. Così oggi si tende a fare il contrario, ovvero liberare man mano le città dall’intasamento veicolare e quindi lo smog.
Misure come targhe alterne e divieti di transito, sono state adottate da diverse città per disincentivare il traffico. Londra poi ha pensato di introdurre una tassa a chi entra, alcuni anni fa e questo si è rivelato positivo in termini di inquinamento ambientale. Questo si è ridotto molto, migliorando di conseguenza anche la vivibilità del luogo e così New York ha deciso di seguire l’esempio ma arrivare a una città senza auto è possibile?
Dopo decenni di storia in cui ingegneri e progettisti hanno lavorato per creare automobili sempre migliori, ora queste rischiano di essere troppo dannose per la larga diffusione. Al momento, che il modello veneziano sia seguito altrove è un po’ un’utopia e questo è molto triste perché una città senza auto sarebbe bellissima: potremmo camminare senza preoccuparci di auto che sfrecciano causando incidenti stradali se non si presta attenzione, semafori, strisce pedonali. Però c’è un lato negativo.
Il modo più veloce di far morire un centro città è quello di impedire alle persone di entrarci. Ecco quindi che anche stavolta la soluzione migliore sembra essere quella della mobilità sostenibile, percorso arduo ma che in tutto il mondo si tra intraprendendo seppure con fatica. Una vettura che non inquina, quindi elettrica, azzera le emissioni di Co2, certo occorre poi la collaborazione di tutti perché le quattroruote rimangano mezzi di trasporto e non una estensione del proprio corpo da preferire a una passeggiata all’aria aperta, specialmente quando si devono effettuare brevi percorsi.
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