Nicky Hayden è morto. Dopo 5 giorni di coma dal tremendo incidente avvenuto mentre era in bicicletta arriva la notizia più temuta. Il pilota statunitense, ex campione di MotoGp, era stato investito da un’auto mentre era in bici a Misano Adriatico e, secondo i medici, aveva riportato gravissimi danni cerebrali. Per lui non c’è stato nulla da fare, come già si sospettava dai bollettini medici che avevano parlato di “condizioni cliniche estremamente gravi” a causa di “un grave politrauma con conseguente gravissimo danno cerebrale”, come avevano specificato i medici dell’ospedale Bufalini di Cesena, dove era stato ricoverato dopo l’incidente. Rimane ancora da chiarire la dinamica dello scontro, costato la vita al campione della MotoGp: l’autista della vettura che l’ha investito ha infatti raccontato, ancora sotto choc, che il pilota era sbucato all’improvviso.
Le condizioni di Nicky Hayden non sono dunque migliorate da quando è arrivato nella struttura dopo essere stato investito lungo la provinciale Riccione-Tavoleto nei pressi di Misano: l’ex campione del mondo si unisce così alla schiera di sportivi che hanno perso la vita in circostanze strane.
Dopo aver trascorso un decennio e oltre sulle piste del motomondiale prima e della Superbike poi, aver sfidato la morte a ogni curva, il pilota ha perso la vita per colpa di un incidente in bicicletta, fuori dai circuiti.
In tanti avevano sperato che il pilota si riprendesse, a partire dal suo amico e collega Valentino Rossi che, dal suo profilo Facebook, gli aveva dedicato un pensiero affettuoso.
Nicky Hayden aveva postato una foto sul suo profilo Instagram prima di inforcare la bicicletta: ora è quella l’ultima immagine del pilota prima dell’incidente.
Hayden si stava allenando in bicicletta insieme ad altri ciclisti quando, nel pomeriggio di mercoledì 17 maggio, è stato investito da una Renault guidata da un 30enne della zona. L’impatto lo ha scaraventato sul cofano dell’auto, sfondando il parabrezza. Nicky Hayden, 36 anni ed ex campione MotoGp nel 2006, è stato subito soccorso dal 118 e portato all’ospedale di Rimini. Da qui è stato trasportato in gravissime condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena dove è morto dopo 5 giorni di coma, il 22 maggio.
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Ora che Nicky Hayden è morto, la posizione dell’investitore si potrebbe aggravare. La dinamica è ancora tutta da chiarire. Coetaneo del pilota, l’investitore ha raccontato la sua versione dei fatti riguardo l’incidente, avvenuto pochi minuti prima delle 14 del 17 maggio. “È sbucato all’improvviso. Stavo andando al lavoro, poi lui è venuto fuori all’improvviso dallo stop”, ha ripetuto agli inquirenti e a chi lo conosce, dando una sua ricostruzione di quanto avvenuto. Ora per lui l’accusa potrebbe essere di omicidio stradale. Sul caso potrebbe far luce il video dell’incidente a cui avrebbero avuto accesso gli inquirenti.
La morte di Nicky Hayden si aggiunge a quella di altri campioni dello sport che hanno perso la vita in circostanze misteriose o strane. Alcuni precedenti sono molto noti: uno su tutti Michael Schumacher, pluricampione di Formula Uno che lotta per la sua vita da anni dopo l’incidente sugli sci. Anche in questo caso, circostanze inaspettate hanno portato via un campione dello sport che tanto aveva rischiato in pista.
Nicky Hayden, ora in forza al Team Honda World Superbike, ha corso per anni in MotoGp, vincendo il titolo mondiale nel 2006 in sella a una Honda, battendo tra gli altri Valentino Rossi. Nella principale categoria del motociclismo Hayden ha primeggiato in tre gare, salendo 28 volte sul podio e strappando cinque pole position. L’esordio in MotoGp di Hayden avvenne nel 2003 con il team Repsol Honda. In quella stagione ottenne due terzi posti terminando al quinto posto con 130 punti. Nel 2004 si classificò all’ottavo posto finale con 117 punti e nel 2005 terzo con 206 punti, prima di diventare campione iridato l’anno successivo. Dopo tredici anni in MotoGp, nel 2016, Hayden è passato al mondiale Superbike con il team Honda World Superbike.
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