Aveva soltanto 28 anni e nel pomeriggio di mercoledì era rimasto gravemente ferito in fabbrica mentre stava lavorando. Era rimasto schiacciato dal nastro trasportatore e, purtroppo, non ce l’ha fatta.
Nicola, giovane operaio, non è riuscito a superare le gravi ferite che l’incidente gli aveva provocato e si è spento. Un nome che si affianca agli altri nella strage delle “morti bianche”.
Una tragedia che si affianca alle altre delle morti sul lavoro. Questa volta in una fabbrica di Poncarale, in provincia di Brescia. La vittima si chiamava Nicola Battagliola ed aveva soltanto 28 anni. il giovane era rimasto gravemente ferito mercoledì pomeriggio mentre stava lavorando in fabbrica.
Non si sa ancora se si sia trattato di un incidente, di un errore umano o di un malfunzionamento del macchinario. Sta di fatto che Nicola è rimasto schiacciato dal nastro trasportatore, macchina che lui, in quale tecnico, stava azionando e utilizzando.
Ma qualcosa non è andato come previsto e, nel giro di pochissimi istanti, si è ritrovato schiacciato dal nastro trasportatore. Una scena raccapricciante che i suoi colleghi di lavoro hanno subito individuato. Hanno subito chiamato i soccorsi e l’automedica è immediatamente arrivata per rianimare Nicola. Ma le ferite erano troppo gravi e profonde, per questo è stato necessario l’arrivo dell’ambulanza ed il trasporto, in codice rosso, all’ospedale di Brescia.
Qui, il giovane è stato ricoverato e i medici hanno fatto di tutto per rianimarlo e salvarlo, ma dopo una notte in ospedale, dove le sue condizioni sono sempre rimaste critiche, per Nicola non c’è stato più nulla da fare. L’azienda, dove il 28enne lavorava, è la “Gambazzi Srl”, specializzata nella fornitura di sistemi di movimentazione per l’industria.
Nicola è la prima vittima sul lavoro, a Brescia, dall’inizio dell’anno, ma purtroppo in Italia è un numero che tende continuamente a salire. Anche ieri, a Caivano, in provincia di Napoli, c’è stata un’altra vittima sul lavoro. Si chiamava Antonio ed aveva 22 anni.
Lavorava anche lui in un’azienda, la “M & C” specializzata nella preparazione e nel confezionamento di salumi e formaggi. Antonio non era diretto dipendente dell’azienda, ma di una ditta esterna che si occupava di imballaggi, spedizioni e trasporti. È morto anche lui schiacciato, ma questa volta da dei bancali che gli sono improvvisamente caduti addosso.
Un elenco che, purtroppo, continua sempre di più a salire di numero. Nel solo 2022 sono state 1006 le vittime sul lavoro, siano essi uomini che donne. Una strage che continua silenziosa, imprevedibile e che difficilmente si potrà fermare, senza che nessuno sappia cosa fare.
Le prime morti bianche di questo anno sono state giovanissime, abbiamo visto, una di 22 anni e l’altra di 28. Operai che sono nel pieno del loro lavoro e che vengono travolti o schiacciati dai mezzi che essi stessi stanno manovrando. Le Forze dell’ordine sono in campo per capire come sia potuto succedere, in entrambi i casi e per capire soprattutto, la responsabilità di quanto è accaduto.
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