Cividale del Friuli: un opuscolo contenente consigli per evitare violenze sessuali ha scatenato accese polemiche tra gli studenti.
In una scuola di Cividale del Friuli, è stato diffuso un opuscolo, realizzato dal Comune, nel quale si elencano le azioni da mettere in atto per scongiurare aggressioni sessuali. Consigli che hanno scatenato un’accesa polemica tra gli studenti che hanno manifestato, fin da subito, il loro dissenso, condannato fermamente la modalità in cui è stato affrontato l’argomento della violenza di genere da parte dell’amministrazione comunale.
In un opuscolo diffuso nelle scuole superiori di Cividale del Friuli, vengono forniti consigli e suggerimenti per evitare violenze sessuali che, però, non sono stati apprezzati dai ragazzi e dalle ragazze, che li hanno immediatamente contestati, protestando nei propri istituti.
“Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti” e, ancora, “evitate di indossare oggetti di valore“: sono solo alcune delle indicazioni fornite all’interno dell’opuscolo della discordia, che ha scatenato dissenso e polemiche, non solo negli studenti, ma anche in vari esponenti della politica locale.
Al Convitto Nazionale Paolo Diacono sono stati affissi dei cartelli in cui i giovani si sono ribellati e indignati di fronte alle parole lette nel documento diffuso nelle scuole, esprimendo la propria rabbia verso un libretto che colpevolizza le vittime e non gli aggressori.
Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro, sottolinea il fatto che le proteste siano scaturite, in maniera subitanea, in quanto “riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo“, che non punterebbe a prevenire le violenze di genere a partire dagli aggressori, focalizzandosi, invece, sul modo di vestire e di comportarsi della vittima.
La Bertossi condanna, totalmente, l’iniziativa presa dal Comune di Cividale e annuncia la programmazione di nuove proteste per ribadire il proprio dissenso verso gli opuscoli che, secondo loro, sono ricchi di violenza di genere che punta a “colpevolizzare le donne” e a legittimare l’aggressione.
Anche l’opposizione in consiglio comunale si è detta interdetta dalle parole contenute nell’opuscolo. Il consigliere Alberto Diacoli di Prospettiva Civica, infatti, ha spiegato che il gruppo è rimasto “senza parole“ di fronte ai concetti esplicitati nell’opuscolo, nel quale “si colpevolizzano comportamenti che invece dovrebbero appartenere alla normale vita e alla libertà di ogni individuo“.
Un tema, quello della violenza di genere che, è stato “affrontato in maniera superficiale e stereotipata”, secondo Emanuela Gorgone di Civi_Ci.
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