Le suore cattoliche stavano tornando nella comunità quando sono state fermate e sequestrate da un commando armato.
Le quattro donne fanno parte del gruppo religioso Suore di Gesù. La domenica passata mentre erano sul cammino per la città di Obigwe sono state prelevate con la forza.
A dare l’annuncio sulla liberazione delle quattro suore rapite in Nigeria, è stata la fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre”, per bocca del direttore Alessandro Monteduro. Le quattro donne sono Benita Agu, Johannes Nwodo, Liberata Mbamalu e Christabel Echemazu. A quanto si apprende da fonti informate il rilascio è avvenuto senza condizioni.
La madre superiora suor Zita Ihedoro ha commentato il rilascio con “il cuore pieno di gioia”. La suora ringrazia tutti coloro che si sono uniti in preghiera per il sostegno morale alle congregazioni cristiane in Nigeria e per rafforzare la speranza di ritornare a casa delle quattro sue “sorelle”.
Le suore cattoliche erano state rapite domenica da un commando armato vicino alla città di Okigwe mentre tornavano dalla messa a cui avevano assistito. Sin da subito, le autorità locali hanno lavorato per trovare i rapitori e mettersi sulle loro tracce. Non è stata fatta nessuna rivendicazione o richiesta ufficiale di riscatto da parte dei sequestratori.
Poche ore fa, senza che per il momento si abbiano altre informazioni sulle modalità di rilascio o le ragioni del rapimento, le quattro donne sono state finalmente liberate. Per le religiose è la fine di un incubo.
Nello Stato africano i rapimenti di cittadini stranieri a scopo di estorsioni sono frequenti. Dall’inizio dell’anno almeno 1500 persone sono state rapite con motivo di riscatto e oltre 3mila sono i morti registrati dagli attacchi delle bande armate di rapitori. Negli ultimi tempi questi crimini specifici hanno preso di mira i fedeli e i rappresentanti religiosi appartenenti alla Chiesa cattolica. Da gennaio scorso diciotto preti sono stati rapiti, e anche se la maggior parte di essi sono stati rilasciati, tre religiosi sono stati uccisi.
L’Associazione dei sacerdoti cattolici nigeriani ha fatto dei tentativi di dialogo con le autorità nigeriane. Ma sembra chiaro, secondo afferma un comunicato rilasciato dalla stessa associazione, che il Governo locale “non è stato capace di tutelare la vita dei cittadini nigeriani”.
“Il nostro ministero” continua a scrivere l’Associazione dei sacerdoti cattolici “è quello di annunciare la Parola di Dio per mezzo dell’uso delle Sacre scritture e non per mezzo delle armi. È triste vedere come noi sacerdoti svolgendo le nostre attività pastorali stiamo diventando una specie in via di estinzione”.
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