Sono scoppiati vari disordini durante la serata in seguito alla notizia del decesso, è intervenuta la polizia con dei gas lacrimogeni per cercare di disperdere tutti i manifestanti.
Ieri sera è morto Nizar Aissaoui, calciatore tunisino 35enne dopo che lo scorso lunedì si era dato fuoco ad Haffouz.
Nizar Aissaoui, calciatore tunisino di 31 anni, è morto a causa delle gravi ustioni riportate dopo essersi dato fuoco lo scorso 16 febbraio nella città di Haffouz, in Tunisia. La notizia della sua morte ha scosso il mondo del calcio e non solo, portando alla ribalta il tema della precarietà degli atleti professionisti. A dare la notizia e renderla quindi nota è stata Mosaique Fm, radio locale. L’atleta era stato portato al centro grandi ustionati a Ben Arous, dove era poi stato ricoverato.
Aissaoui, che giocava come difensore per il club di terza divisione AS Rejiche, aveva denunciato pubblicamente le difficoltà economiche che stava attraversando, non ricevendo lo stipendio da diversi mesi. Il calciatore aveva dichiarato che la sua situazione finanziaria era diventata insostenibile, tanto da non essere più in grado di sostenere le spese mediche per curare un infortunio alla gamba. Secondo quanto riportato dai media locali, Aissaoui si sarebbe dato fuoco davanti alla sede del governatorato di Kairouan, chiedendo aiuto per la sua situazione economica disperata. Pur essendo stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, il calciatore è purtroppo deceduto a causa delle gravi ustioni riportate. Prima del tragico gesto Nizar aveva pubblicato sul suo profilo Facebook un video in cui spiegava:
‘Di essere stato ingiustamente accusato in un caso di terrorismo’
In seguito alla notizia della morte del calciatore sono stati vari i disordini scoppiati durante la serata ad Haffouz: tanto grave è stata la situazione da costringere la polizia ad intervenire con gas lacrimogeni per cercare in qualche modo di far disperdere i vari manifestanti, a testimoniare ciò ci sono le immagini già virali su tutti i social.
La vicenda di Nizar Aissaoui ha suscitato una forte reazione in Tunisia e oltre, portando alla ribalta il tema della precarietà degli atleti professionisti, spesso costretti a svolgere un lavoro faticoso e rischioso senza ricevere un adeguato sostegno economico. Le istituzioni sportive tunisine hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di Aissaoui e hanno promesso di fare il possibile per migliorare le condizioni dei calciatori professionisti del paese. La morte di Nizar Aissaoui è un triste monito per il mondo del calcio e della società in generale, che deve fare di tutto per garantire ai propri cittadini una vita dignitosa e sostenibile, senza lasciare indietro alcuna categoria sociale.
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