Nizza, le famiglie delle vittime dell’attentato denunciano lo Stato

[galleria id=”7911″]

Le famiglie delle vittime dell’attentato a Nizza hanno intenzione di sporgere denuncia contro lo Stato e il comune di Nizza.
In una Francia nel mirino dei jihadisti, tuonano le accuse dei parenti di chi è morto nell’attacco: ‘Le misure di sicurezza predisposte erano totalmente inadeguate’.

Kamel, che nella strage ha perso la figlia di 8 anni, il nipote di 2 e la mamma sostiene che sulla Promenade “c’erano pochissimi agenti”.
Lui ed altri parenti hanno deciso di sporgere denuncia nei confronti dello Stato francese e del comune di Nizza perché “Non voglio che succeda ancora”.

“Non è normale che un camion possa circolare liberamente in un’occasione simile” ha dichiarato Hanane, la figlia di Fatima, una delle tante vittime musulmane. “Tutti i nostri conoscenti, ma anche persone che non conosciamo, ci suggeriscono di sporgere denuncia”, ha detto ancora Hanane intervistata da Europe 1.

Intanto la Francia ha deciso di prorogare ancora lo stato di emergenza che resterà in vigore fino a gennaio 2017. La decisione è stata approvata dall’assemblea nazionale con 489 voti favorevoli e 26 contrari, i deputati hanno approvato l’articolo del progetto di legge che estende la misura eccezionale per un semestre, invece che per i tre mesi come intenzione iniziale del governo.
L‘opposizione di sinistra ha votato contro l’estensione, ritenendo lo stato di emergenza una misura non efficace per contrastare la minaccia terroristica. Il progetto di legge che regola lo stato di emergenza prevede anche un irrigidimento delle sue disposizioni, tra cui sull’ispezione dei telefoni cellulare e dei computer sequestrati, e la perquisizione di case e l’arresto di persone senza il previo assenso dei giudici.

Impostazioni privacy