Il nuovo Dpcm è stato firmato ed entrerà in vigore da domani, giovedì 5 novembre. Al momento, però, non ci sono indicazioni per quanto riguarda le autocertificazioni, che sono state fondamentali per gli spostamenti durante il lockdown di marzo e aprile.
“Anche il premier Conte non voleva andare in questa direzione. Certo, se uno deve spostarsi in una zona rossa dovrà comunque dimostrare il motivo” ha affermato Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, ospite di Tutta la città ne parla su RaiRadio3.
“I cittadini italiani sono psicologicamente molto stanchi” ha detto il sottosegretario. “Però non devono perdere la speranza, stiamo andando nella direzione giusta”.
Per quanto riguarda il Dpcm approvato dal governo e che prevede il metodo della divisione del Paese in tre diverse aree di rischio, la sottosegretaria ha detto: “è stato scelto questo metodo perché il Paese non può permettersi un lockdown generale che paralizzerebbe le attività economiche e poi perché ci sono zone dove le restrizioni andavano prese e che ora vengono assunte in modo automatico”.
A differenza di quanto detto dalla sottosegretaria Zampa, sul sito del Ministero è disponibile il modulo standard per l’autocertificazione, identico a quello predisposto in occasione del Dpcm del 24 ottobre. All’interno del modulo i cittadini dovranno indicare i motivi dello sposamento e i controlli saranno fatti a campione. Chi non riuscirà a dimostrare il motivo indicato nell’autocertificazione sarà denunciato.
Il modulo di autocertificazione da esibire durante i controlli di polizia è già utilizzato per gli spostamenti in Lombardia, Campania e Lazio. Queste infatti sono state le prime regioni che hanno introdotto ulteriori restrizioni a seguito della seconda ondata di Coronavirus.
In questa nuova fase, rispetto al primo lockdown, saranno le tre fasce di criticità (gialla, arancione e rossa) a indicare quando ci si potrà spostare o meno.
Ad esempio, nei territori della zona rossa, considerati “ad alto rischio”, sarà vietato qualunque sposamento in entrata e in uscita e ogni sposamento, con mezzi privati o pubblici, sia in una provincia che in un comune diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione.
Anche in questo caso, come avvenuto a marzo e aprile, varranno le eccezioni. Infatti, ci si potrà muovere per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute e in situazioni di necessità. Sarà inoltre consentito il rientro al proprio domicilio. Non si parla quindi, almeno al momento, di autocertificazione per spostarsi.
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