Annunciati i nomi dei dirigenti delle società pubbliche quotate in borsa. Giorgia Meloni scende a compromessi.
Alla fine Giorgia Meloni è scesa a compromessi. Dopo che nella giornata di ieri le consultazioni erano durate fino a notte fonda, la premier ha dovuto cedere alle pressioni di Lega e Forza Italia. Ecco le nomine, annunciate nel pomeriggio di oggi, dei manager di Eni, Poste, Enel, Leonardo e Terna.
Leonardo Cingolani ad e Pontecorvo presidente, all’Eni confermato Descalzi Ad, Zafarana presidente, a Enel invece Cattaneo Ad e Scaroni presidente, mentre a Poste Matteo Del Fante confermato ad, Silvia Rovere presidente.
Sono questi i nomi annunciati nella serata di oggi da parte del governo, che andranno a ricoprire le cariche dirigenziali delle società pubbliche quotate in borsa. Una decisione sicuramente non facile quella di Giorgia Meloni. La premier fino a 24 ore fa era stata dipinta da fonti governative come decisa e convinta delle sue decisioni, e anche un po’ insofferente alle richieste della maggioranza.
Le pressioni di Lega e Forza Italia però alla fine hanno portato al compromesso. Tajani e Salvini sono riusciti ad ottenere i loro nomi, e la premier impegnata al primo grande tavolo della sua presidenza ha fatto un passo in contro agli alleati.
Un braccio di ferro interno che ha visto la leader di FdI poi avere l’ultima parola per gli enti più prestigioso. I pronostici, in larga scala, sono stati anche rispettati.
Eni conferma Desdcanzi, che la carriera in Eni – novità invece per il presidente Zafarana – la inizia come ingegnere di giacimento nel 1981. Dal governo Renzi arriva la carica, nel 2014, come ad, per il primo dei quattro mandati durato fino al 2017. Poi anche Conte nel 2020 lo chiama per la terza volta consecutiva, con la grave crisi del gas russo dello scorso anno e la transizione ecologica.
Un’altra conferma è quella di Del Fante alle Poste. Cattaneo invece sbarca all’Enel, vicepresidente di Italo, poi nel 2015 diventa ad di Nta (Nuovo Trasporto Viaggiatori) e ancora di Telecom dal 2016 al 2017. Successivamente torna a Italo, come ad. Alla presidenza arriva Paolo Scaroni, fortemente voluto dagli alleati della maggioranza.
A Leonardo arriva Cingolani, diventato ormai consulente di Giorgia Meloni dopo il governo Draghi. E’ stato uno dei nomi imprescindibili della premier, con la quale il rapporto di fiducia è cresciuto sempre di più in questi ultimi mesi.
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