[fotogallery id=”1795″]
Una delle più celebri commedie del cinema italiano torna nelle sale a poco più di trent’anni dalla sua uscita: è Non Ci resta Che Piangere, l’esilarante film di Massimo Troisi e Roberto Benigni che venne distribuito il 21 dicembre 1984 ottenendo in pochissimo tempo un enorme successo al botteghino, con un incasso di circa 15 miliardi di lire. Il film, in versione restaurata e rimasterizzata, si potrà vedere esclusivamente nei giorni 2, 3 e 4 marzo 2015.
Il ritorno di Non Ci Resta Che Piangere al cinema è merito di Mediaset, Roberto Benigni, Film&Video e Lucky Red, che distribuirà la pellicola, mentre tra pochi giorni si potranno prenotare in anticipo i biglietti su un sito dedicato, sul quale sarà inserito anche l’elenco della sale che proietteranno il film.
Certo, Non Ci Resta Che Piangere è passato tantissime volte in televisione e le sue battute sono ormai talmente conosciute che alcune sono entrate a far parte del linguaggio comune (pensiamo a ‘Ricordati che devi morire‘, ‘Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!‘, ‘Scusa le volgarità eventuali‘, ‘Se finirò, finirò come il babbo: così‘, ‘Fagli capire che hai capito‘ ‘Trentatre, trentatre e trentatre‘, ecc.). Però rivederlo su grande schermo sarà tutta un’altra cosa, quasi come salire su una macchina del tempo in grado di riportarci tutti indietro di trent’anni (facendo quindi il viaggio inverso rispetto alla mitica DeLorean di Ritorno al Futuro – parte II, che trasportò i suoi protagonisti dal 1985 al 2015).
Ritroveremo il bidello Mario (Massimo Troisi) e l’insegnante Saverio (Roberto Benigni) catapultati loro malgrado nel 1400 (quasi 1500…), alle prese con improbabili personaggi come Vitellozzo (il grande Carlo Monni, scomparso un paio di anni fa), la sua logorroica mamma Parisina (Lidia Venturini), la ricca e ingenua fanciulla Pia (Amanda Sandrelli), che Mario corteggia cantandole canzoni come Yesterday e Fratelli d’Italia, un imbranatissimo Leonardo da Vinci (Paolo Bonacelli) e la bella amazzone Astriaha (Iris Peynado). Il tutto ambientato nell’immaginario borgo medievale di Frittole, in Toscana.
Non Ci Resta Che Piangere venne girato nel 1984 per la regia di Massimo Troisi e Roberto Benigni, su soggetto e sceneggiatura degli stessi Troisi e Benigni con Giuseppe Bertolucci. La fotografia fu a cura di Giuseppe Rotunno, il montaggio di Nino Baragli, le musiche di Pino Donaggio (quello di Io Che Non Vivo), la scenografia di Francesco Frigeri e i costumi di Ezio Altieri.
Curiosità finale: come spesso accade in questi caso, il film fu praticamente ignorato dai premi più importanti del cinema italiano, i David di Donatello (solo una nomination a Paolo Bonacelli come miglior attore non protagonista) e i Nastri d’Argento. Un ostracismo che non gli ha impedito di passare ugualmente alla storia.