Questi movimenti bancari allarmano il fisco quasi in automatico. Ecco quali sono e come evitarli.
Le operazioni bancarie possono diventare oggetto di attenzione del Fisco e di eventuali controlli per diverse ragioni. L’obiettivo principale delle autorità fiscali è quello di combattere l’evasione fiscale e, per farlo, possono controllare i conti correnti bancari di ogni individuo. Nel 2023, il Fisco utilizzerà un nuovo metodo di controllo dei conti correnti, il modello ISEE, che monitorerà il saldo dei conti correnti e la loro giacenza media. In questo modo, l’algoritmo Evasometro metterà a confronto i risparmi contenuti dai conti correnti e i redditi dichiarati.
Le operazioni sospette che possono scatenare i controlli includono movimenti particolari con somme di denaro superiori a 5.000 euro, che potrebbero indicare un’evasione fiscale. Inoltre, l’utilizzo di carte di credito o di conti deposito di terzi potrebbe generare dei sospetti.
L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli sui conti correnti di ogni persona fisica. Comunque, i liberi professionisti e le persone con partita IVA sono spesso nel mirino delle autorità fiscali, in quanto hanno maggiori opportunità di evadere le tasse attraverso l’utilizzo di conti correnti aziendali o personali.
Questi soggetti dovrebbero quindi prestare particolare attenzione a tutte le operazioni bancarie che effettuano, in modo da evitare di destare sospetti o di commettere atti illeciti involontariamente.
Per il 2023 il Fisco ha sviluppato un nuovo metodo di controllo dei conti correnti: li monitorerà attraverso il modello ISEE. In questo modo si controllerà in modo particolare il saldo dei conti correnti e la loro giacenza media. Si cercheranno quindi omissioni o differenze rispetto a quanto dichiarato per quanto riguarda il proprio patrimonio.
L’algoritmo utilizzato si chiama Evasometro, e il Fisco lo utilizzerà per mettere a confronto i risparmi contenuti dai conti correnti e i redditi dichiarati, anche per quanto riguarda gli anni fiscali precedenti. Se analizzando questi dati l’Agenzia delle entrate dovesse rilevare una differenza del 20% tra entrate e uscite sul conto, scatteranno i controlli.
Ad esempio, se un individuo dichiara un certo reddito ma i suoi risparmi in banca sono superiori a quanto dichiarato, questo potrebbe insospettire il Fisco e dare il via ai controlli.
Come abbiamo visto, è importante prestare attenzione alle differenze tra le entrate e le uscite sul proprio conto corrente, anche per gli anni fiscali precedenti. Per evitare di diventare oggetto di controlli da parte del Fisco, è importante agire in modo trasparente e corretto.
Bisogna quindi dichiarare tutti i redditi e le spese in modo preciso e dettagliato. Se si hanno dei dubbi su come compilare la dichiarazione dei redditi, è possibile chiedere aiuto a un commercialista o ad un professionista del settore.
Inoltre, è fondamentale tenere sempre traccia di tutte le operazioni bancarie effettuate. È consigliabile conservare le ricevute di ogni operazione, in modo da poter fornire spiegazioni in caso di eventuali controlli.
Se si effettuano operazioni di grandi dimensioni, come l’acquisto di una casa o di un’auto, è possibile comunicare con anticipo all’istituto bancario l’importo che si intende trasferire, in modo da evitare di destare sospetti.
Infine, è importante prestare attenzione ai propri comportamenti e alle proprie abitudini finanziarie. Se si effettuano spesso operazioni sospette o se si ha un elevato volume di transazioni bancarie, è possibile attirare l’attenzione del Fisco.
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