Una donna marocchina di 50 anni, aveva scelto di non portare il velo per sentirsi libera. Era musulmana, ma non praticante. Il marito, anch’egli marocchino, non ha accettato il comportamento della donna e l’ha accoltellata. Fortunatamente la tragedia è stata solo sfiorata. E’ accaduto a Mozzo, in provincia di Bergamo.
Lei amava passeggiare senza velo, salutare le persone con un bacio sulla guancia, indossare jeans e persino decidere quando avere e quando no rapporti sessuali con suo marito.
Si erano sposati nel 1988, lui aveva 9 anni più di lei e da tempo ormai non sopportava i comportamenti libertari della moglie: li viveva con grande vergogna, soprattutto quando si trovava con altri uomini, musulmani osservanti.
La violenta lite, che fortunatamente non è scivolata nell’ennesimo caso di femminicidio, è avvenuta nel dicembre del 2014: quella sera lei avrebbe rifiutato di aver un rapporto sessuale col marito.
Mentre la donna si stava preparando per andare al lavoro, è stata brutalmente colpita dal marito, con tre coltellate alla pancia, alla schiena e al petto. Era poi riuscita a divincolarsi, aprendo la finestra e chiedendo aiuto. La sua forza di reagire le ha salvato la vita.
L’uomo, proprio in questi giorni, dovrà rispondere davanti al Tribunale di Bergamo, di un’accusa di tentato omicidio.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo non sarebbe sempre stato violento, la sua aggressività si sarebbe manifestata contemporaneamente all’intensificarsi della sua frequentazione alla Moschea.
Da quel momento aveva iniziato a temere il giudizio degli altri uomini e per questo aveva chiesto alla moglie di mantenere un comportamento più in linea con la fede musulmana, compreso il fatto di indossare il velo. Ma lei non è ha mai voluto sapere.
Inoltre l’uomo voleva che preparasse da mangiare per gli uomini della moschea e che impartisse ai loro tre figli un’educazione musulmana.
L’aggressione della donna, come spesso accade, era stata preannunciata da svariate minacce: una volta l’uomo ha sgozzato una pecora davanti alla figlia, dicendo alla giovane: ‘La prossima sarà tua madre’.