Era un vero e proprio gruppo organizzato in società, che venivano aperte e, dopo qualche tempo, chiuse. La Guardia di Finanza ha scoperto che con questo sistema si era arrivati ad una frode fiscale di più di 45 milioni di euro. Le indagini sono state eseguite nel Lazio, in Toscana, nel Veneto, in Emilia Romagna e in Campania. In tutto ci sono 8 indagati, che dovranno rispondere di vari reati, fra i quali la frode fiscale, il riciclaggio e l’appropriazione indebita. 4 persone di origine campana erano gli “amministratori” a capo di un’organizzazione che riusciva ad assicurarsi appalti su tutto il territorio nazionale per la fornitura di manodopera.
Venivano richiesti operai, operatori di call center e facchini. Complessivamente i criminali erano riusciti a gestire 2.000 addetti. Invece di pagare i contributi per i lavoratori, si dedicavano ad acquistare terreni, yacht, auto di lusso e case di prestigio in tutta Italia. Davvero un’organizzazione pericolosa, che sfruttava i poveri lavoratori ignari di quanto accadeva e che alla fine si sono ritrovati senza i contributi Inps versati. Roba di un’Italia che fa scalpore, di frodi, che ormai, quando arrivano sui media, non destano tanta attenzione, ma che ci fanno riflettere su quale livello siamo arrivati nel nostro Paese. Occorrerebbero controlli molto più stretti, che spesso non avvengono, per evitare che accadano altri casi di questo genere.