Un ex atleta della nazionale di ginnastica aerobica, dopo essere venuto a conoscenza della denuncia delle Farfalle della ginnastica ritmica su Repubblica, ha deciso di rompere il silenzio anche su quello che accadeva alle sue compagne di squadra durante i raduni mensili. Le due realtà in effetti non sono poi così diverse.
Davide Donati, 28enne pluricampione del mondo di ginnastica aerobica, ha deciso di raccontare ciò che ha visto e sentito per diversi anni. Le ragazze della Nazionale, infatti, hanno subito violenza psicologica da parte dei loro coach, più o meno come accaduto anche alle Farfalle della ginnastica ritmica.
Il mondo dello sport – soprattutto di alcuni – per i ragazzini (soprattutto) non è rosa e fiori. Al netto dell’impegno costante, della determinazione che resta sempre indispensabile, della tenacia che devono dimostrare ogni giorno nel raggiungere i loro obiettivi, i giovani devono talvolta trovarsi a fare i conti anche con il proprio corpo.
Non sempre infatti l’aspetto fisico viene tralasciato. E non parliamo solo del fatto che alcuni sport richiedono standard fisici più o meno rigidi: spesso sono gli stessi coach a rendere la vita dei ragazzi ancora di più difficile, facendo pesare loro eventuali difetti.
Questo è il caso, ad esempio, della Nazionale di ginnastica aerobica, che ha deciso di dire basta a quelli che loro stessi hanno definito abusi psicologici e di potere. E sia chiaro: questo riguarda sia ragazzi che ragazze di età disparate, perché il bodyshaming e tutto quello che ne deriva è un problema universale, che nulla ha a che fare con il sesso né tantomeno con l’età, ma nei casi specifici raccontati di recente sono state le donne a essere particolarmente vessate.
Un ex atleta della nazionale di aerobica, infatti, di recente – insieme a 18 suoi ex compagni di squadra – ha deciso di rompere il silenzio su quello che accadeva durante i raduni mensili.
Davide Donati – 28enne che nel suo palmares vanta tre vittorie ai campionati del mondo, due medaglie d’argento e una di bronzo, più un oro, un argento e tre bronzi europei con la Nazionale di aerobica – ha deciso di dire basta. Alla soglia (quasi) dei 30 anni, con le tantissime esperienze che ha alle spalle e, soprattutto dopo aver smesso di praticare questo sport (la fine del suo percorso agonistico risale a un anno fa circa), l’ormai ex atleta oggi non è più disposto a sottostare ad alcun sopruso e ha deciso di denunciare quello che ha visto e ha sentito negli anni.
“Durante ogni pasto le ragazze venivano divise in base al peso: c’erano due tavoli, uno per le magre e l’altro per le grasse, come venivano definite dai tecnici. (…) La separazione fisica era per loro un’umiliazione quotidiana. Il menu ovviamente cambiava in base ai tavoli: quelle considerate magre potevano mangiare qualcosa in più delle altre”. Con queste parole Donati ha raccontato qual era la situazione costante durante tutti i raduni mensili che dovevano fare. Mensili, dicevamo, quindi questo significa che questi soprusi psicologici erano continuativi nel tempo e costanti.
Addirittura, sempre stando alle parole di Davide: “I tecnici davano anche un soprannome al gruppo che aveva qualche etto in più, lo chiamavano “la squadra delle triple chiappe”. C’è stato poi un episodio che risale a circa dodici anni fa e che lui non riesce proprio a dimenticare: era il 2010 e, prima di una gara internazionale, gli allenatori iniziarono a mettere in fila tutte le ragazze, facendole mettere di spalle e insultando i loro fondoschiena.
La situazione dei ragazzi era leggermente migliore rispetto a quella delle loro colleghe donne: dal momento che a loro era concesso mangiare il pane, cosa invece negata alle ragazze, a volte arrivavano a nasconderlo nel cappuccio della felpa per portarglielo di nascosto dopo pranzo, dato che il pasto generalmente non bastava a saziarle.
Così Donati, dopo la denuncia delle atlete di ginnastica ritmica su Repubblica, insieme ad altri diciotto suoi ex compagni di nazionale junior, ha deciso di far sentir loro tutta la sua solidarietà. E lo ha fatto attraverso un comunicato diffuso ormai praticamente ovunque. A proposito delle dichiarazioni delle sue ex colleghe inoltre ci ha tenuto a sottolineare: “Non sono casi isolati. Le loro parole hanno aperto una ferita dolorosa in tutti noi e vogliamo sostenerle. E che non si dica che la Federazione non era a conoscenza di questi atteggiamenti”.
Anche se Davide ci tiene a ribadire che quella sua e dei suoi ex compagni non è una denuncia, ma è un modo per cambiare tutto il sistema della ginnastica, ha comunque messo in evidenza anche un altro fatto eclatante, che bisogna tenere a mente. L’ex atleta 28enne, infatti, già un paio di anni fa cercò di raggiungere i “piani alti” della Federazione in viale Tiziano, per cercare di fare il punto della situazione, rivelando quello che accadeva puntualmente. Così, arrivato lì, iniziò a elencare tutte le problematiche riscontrate. Cosa cambiò dopo? Assolutamente nulla. E non finisce qui, perché sempre a detta di Donati in realtà di testimonianze negli anni ce ne sono state tante, ma sono state perennemente ignorate.
C’è un però. Davide ci ha tenuto a precisare una cosa molto importante: “Nella Nazionale di aerobica gli atteggiamenti oggi sono cambiati, ma ora ciò deve accadere in tutto il sistema”. Insomma a quanto pare la situazione attuale è comunque migliore rispetto a qualche anno fa, ma questo ancora non basta, soprattutto alla luce di come ha reagito la Federazione davanti alle accuse mosse: si è mostrata infatti stupita, come se non sapesse cosa accadeva al suo interno. E non solo, perché tantissime persone – sul web e non solo – si sono addirittura scagliate contro le ragazze, sostenendo che magari la “colpa” fosse loro che non sono abbastanza forti da reggere la fatica degli allenamenti oppure che addirittura sono solo in cerca di visibilità.
Nel frattempo cosa sta accadendo alle farfalle di ginnastica ritmica? A breve Nina Corradini e Anna Basta saranno ascoltate in Procura federale e a questo seguirà la visita del procuratore Michele Rossetti al centro tecnico di Desio. Qui sentirà le testimonianze delle varie ginnaste e della direttrice tecnica Emanuela Maccarani. Quello che accadrà dopo ovviamente è tutto da scoprire.
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