Nei giorni scorsi era stato annunciato il lancio del satellite militare spia realizzato dai nordcoreani, il lancio è avvenuto questa notte ma qualcosa è andato storto. Il razzo una volta partito è poi caduto nel Mar Giallo.
Il lancio di questo satellite ha suscito non pochi disordini, sono infatti scattati gli allarmi sia a Tokio che a Seul. Kim Pyongyang, leader nordcoreano, ha ammesso che qualcosa non ha funzionato nel secondo stadio.
Nei giorni scorsi le autorità del Nord Corea avevano annunciato il lancio del primo satellite militare spia che sarebbe andato in orbita. Il lancio sarebbe dovuto avvenire tra il 31 maggio e l’11 giugno 2023, non era stata fornita una data precisa.
Questo annuncio aveva allertato in particolare il Sud Corea e il Giappone, che vedevano questa azione come una minaccia nei confronti della loro sicurezza nazionale.
Senza nessun altro avviso il lancio è avvenuto questa notte a segnalarlo sono state le autorità del Sud Corea che hanno avvistato un “veicolo spaziale”. La notizia non appena appresa ha fatto scattare l’allerta sia nella nazione sudcoreana che in Giappone.
Nella città di Seul i residenti sono stati avvisati tramite altoparlanti pubblici e attraverso gli avvisi sugli smartphone, affinché i cittadini si preparassero all’eventuale evacuazione.
In Giappone invece è stato lanciato un raro allarme di emergenza per la prefettura di Okinawa invitando tutti i residenti a mettersi al riparo. L’allarme lanciato dal sistema di J-Alert ha invitato tutti i residenti presenti sull’isola a rifugiarsi all’interno degli edifici o nel sottosuolo.
Gli allarmi sono stati revocati velocemente, il Sud Corea ha annunciato che l’allarme è stato lanciato per sbaglio, a riportarlo sono state le stesse autorità.
Al momento non è ancora chiaro cosa sia stato lanciato dal Nord Corea, se effettivamente si è trattato di un satellite militare spia o se come già avvenuto in passato si trattava di un missile balistico.
Secondo quanto riportato dalle autorità militari del Sud Corea il missile è partito da Tongchang-ri, che si trova sulla costa occidentale del Nord Corea, da lì ha sorvolato le acque che si trovano a ovest dell’isola di Baengnyeong, situata al confine con il Sud, e poi è scomparso dai radar.
L’esercito sudcoreano è riuscito a recuperarne una parte e ne ha diffuso alcune immagini. Dalle immagini si può vedere una grande struttura metallica che è simile a quella di un barile con diversi tubi e fili sottili nella parte inferiore.
Da quanto riportato i resti sono stati recuperati in mare a circa 200 chilometri dall’isola di Eocheong. A confermare il lancio e la sua caduta in Mare sono state le autorità del Nord Corea.
Il leader Pyongyang ha fatto sapere che il lancio non è andato a buon fine a causa di un problema avvenuto nel secondo stadio del razzo che ne ha impedito il funzionamento corretto.
Il motore si è rivelato non stabile e per questo il missile dopo essere partito è caduto in mare. Ora si dovrà verificare il difetto per poter eseguire le operazioni necessarie a rendere migliore il satellite militare spia. A seguito delle modifiche verrà poi realizzato un secondo lancio.
Dopo il lancio del satellite militare spia Yoon Suk-yeol, presidente sudccoreano, ha scelto di convocare il Consiglio di sicurezza nazionale condannando l’operato del Nord corea.
Gli Stati Uniti hanno accusato il leader nord coreano di violare le molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e ciò comporta un aumento delle tensioni e il rischio di destabilizzare la sicurezza nella regione. A commentare gli avvenimenti è stato Adam Hodge, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.
Ri Pyong-chol, che è il vicepresidente della Commissione militare centrale del Partito dei Lavoratori del Nord Corea, nella giornata di martedì, 30 maggio 2023, ha ufficializzato il piano di lancio e ha definito la necessità di avere più satelliti e mezzi di ricognizione per fronteggiare eventuali attacchi militari da parte della Corea del Sud e degli USA.
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