L’innalzamento del tetto al contante arriva su un piatto servito da Bagnai per Meloni. Quota 10mila euro, da spendere come vuoi tu (in nero).
I giornalisti camerieri con il taccuino in mano e in cucina la sorella d’Italia. Menù del giorno: contante al nero di seppia. Prezzo à la carte: gratis fino a 10mila euro, pagano lo Stato e i contribuenti onesti. Ingredienti: riciclaggio, favori alla mafie ed evasione fiscale. A scanso di allergie la-o chef Meloni spiega: “Non c’è correlazione fra l’intensità del limite al contante e la diffusione dell’economia sommersa”.
Per pagare il conto (le bevande non sono incluse) recatevi in cassa e aprite la valigetta mostrando le mazzette, avvolte a dovere con nastro Banda Bassotti oppure Tex Willer che spara agli indiani, è più apprezzato dai conservatori. Ma scordatevi le carte di credito, l’Apple Pay e quant’altro. Perché? Dice in pratica la Bce che la moneta elettronica è privata, mentre il denaro contante non lo è e sottrae laute commissioni ai circuiti del Ci sono cose che non si possono comprare per tutto il resto c’è… Il contante, il contante dicevamo.
Come nasce l’idea di innalzare il tetto al contante
L’idea di togliere il tetto al contante è un servizio di catering gentilmente offerto da Alberto Bagnai del Carroccio, che ha depositato un progetto di legge con cui vuole alzare il solaio dai 2mila euro ai 10mila per garantire l’entrata degli anti-contribuenti a un mondo capovolto degno di uno Strange (black) things all’italiana.
Piatto ricco mi ci ficco: il premier Giorgia Meloni ha acconsentito all’opera pia per i giovani e grandi evasori, ieri dai banchi del Senato, avallando la richiesta di Bagnai e motivando (seriamente) che la misura anti nero del tetto ai contanti “penalizza i poveri”.
E poi, in caso qualcuno non fosse d’accordo, l’aveva detto anche l’ex ministro Pier Carlo Padoan del Pd che il tetto al contante era basso. Insomma senza nero circolante si sbattono le corna.
L’esempio da prendere è teutonico. In Germania e Austria non c’è tetto al contante e l’evasione è bassissima, spiega Meloni, ma non spiega che non ci sono nemmeno un numero indefinito di associazioni a delinquere operanti e pronte a reinvestire capitali illeciti in baffo a ogni criterio di sana concorrenza.
In Italia non è così a birra e crauti, c’è il tetto al contante e ci sono 1.100 miliardi all’anno di evasione, i dati provengono dall’Agenzia delle (erano) Entrate.
Dunque, favori alle mafie e favori ai ricchissimi turisti “stranieri” arabi, russi e oligarchi d’ogni etnia che, poverini, si recano nel nostro paese e non possono spendere i fiumi di denaro contante, peraltro di dubbia provenienza. Come se poi mancasse loro la disponibilità di nutriti mazzi di carte di credito, d’oro, di platino e sì, ci sono anche le carte nere – che strano.
L’opposizione batte un colpo
Quello della destra sul tetto al contante che penalizza i poveri è stato senz’altro un assist all’opposizione, che adesso ha finalmente qualcosa da dire oltre a ripetere che Padoan si pentì di avere alzato il tetto, e che farà opposizione in attesa di un lontano congresso.
Il Pi sarà un Dì, dal Nazareno manda a Porta a Porta Giuseppe Provenzano, sempre gradito ospite del presunto e leggendario figlio di Mussolini. Dall’altra parte del tavolo nobiliare degli invitati c’è il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari. Asfaltato, pallido, incapace di sostenere i colpi dell’avversario all’opposizione neanche quando Vespa gli porge la spugna.
Ma come si fa a vincere un incontro perso in partenza? Ci vuole Molinari o Black Macigno che spiegano la linea vittoriale della maggioranza. L’innalzamento del tetto al contante, dice il leghista, conferma la nostra visione liberale e, anche lui ribadisce, è una “misura che aiuta i poveri”.
Sì i poveri, criminali, che devono reinvestire i proventi dello spaccio, del traffico d’armi, della prostituzione, delle scommesse illegali, delle mancette, dei gettoni delle lavanderie e delle sale giochi, dei vendo e acquisto oro e di ciò che non si conosce.
In gran finale su Rete 4 l’organo di Forza Italia suona il no a Roma ladrona e allo stato controllore, per bocca però di Andrea Del Mastro (FdI) ospite di Controcorrente. A grandi linee Del Mastro ha spiegato al pubblico come recarsi dal tabaccaio con 10mila euro in contanti e non farsi ridere in faccia, presente il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci.
E dalle pagine di La Stampa il direttore già Giannini dà il là alle danze: “La draghetta torna un po’ ducetta a palazzo Madama”. Fine del comunicato: notizie dalla fine del tetto contante.