Con il meteo favorevole gli sbarchi non si fermano, stanotte sono arrivati altri migranti a Lampedusa e l’hotspot è di nuovo stracolmo.
In effetti sembrano pochi gli attuali 769 ospiti, dato aggiornato con i nuovi arrivi della notte, rispetto ai numeri a cui siamo abituati. Ad ogni modo teniamo presente che la struttura di prima accoglienza di contrada Imbriacola può contenere circa 400 persone e siamo a circa il doppio della capienza. I migranti soccorsi questa notte dalle autorità ma anche dalle ong, sono giunti con 8 imbarcazioni diverse.
Continuano ad arrivare migranti in Sicilia e l’hotspot di Lampedusa non riesce proprio ad alleggerirsi in maniera definitiva. Vengono disposti continui trasferimenti in altri centri di accoglienza ma poi puntualmente novi ospiti arrivano a sovraffollare la struttura gestita con difficoltà dalla Croce Rossa.
Questa notte sono arrivati 372 migranti in otto imbarcazioni diverse, due delle quali sono state soccorse dalla ong Astral. Importante il lavoro della Guardia Costiera, che con le proprie motovedette e con il supporto della Guardia di Finanza, ha evitato la tragedia. I barchini infatti erano malmessi e sovraffollati, cose a chi siamo tristemente abituati.
Per quanto riguarda le imbarcazioni soccorse da Astral, la prima trasportava 25 persone di nazionalità egiziana e tunisina, mentre una seconda rintracciata poco dopo aveva a bordo 42 migranti fra cui donne e minori, provenienti da Sudan, Mali e Costa d’Avorio.
Le autorità invece hanno salvato gruppi di persone provenienti dai Paesi appena citati ma anche da Guinea, Nigeria e Burkina Faso. Che sia una conseguenza solo della ricerca di condizioni di vita migliori oppure le persone fuggono per ciò che sta succedendo in seguito al colpo di Stato in Niger, che ha coinvolto anche i militari di alcune di queste regioni? Non possiamo saperlo con certezza ovviamente, di certo la situazione in Africa non è delle migliori ma dal punto di vista delle condizioni economiche, non lo è mai stata.
Attualmente l’hotspot di contrada Imbriacola sta ospitando 769 persone, compresi 77 tunisini che sono stati rintracciati dai carabinieri intorno alle 5 del mattino, dopo essere riusciti ad arrivare in autonomia sulla terraferma.
La situazione dei flussi migratori, come possiamo capire, resta tragica. Tutti i migranti stanno ricevendo la migliore assistenza sanitaria, per quanto possibile viste le condizioni di difficoltà di coloro che operano nell’hotspot. Intanto per le prossime ore verranno disposti dei trasferimenti verso altre strutture.
Se torniamo leggermente indietro nel tempo possiamo capire come, nonostante i numeri registrati oggi, non sia il periodo più difficile per l’hotspot di Lampedusa. Infatti, circa un mese fa nel centro c’erano più di 3.200 ospiti, ovvero otto volte la capienza prevista.
Era la notte fra il 29 e il 30 giugno quando nella notte la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza intervennero con le motovedette per soccorrere 252 migranti arrivati con 7 imbarcazioni diverse. Solo poche ore prima, nell’arco di una giornata arrivarono 46 approdi provenienti da Sfax, con un totale di 2.033 persone.
Insomma, la struttura di Lampedusa ha vissuto in quei giorni forse il periodo di maggiore sovraffollamento, per questo motivo il Viminale intervenne subito disponendo trasferimenti verso Pozzallo, Porto Empedocle, Catania e Trapani.
La Prefettura di Agrigento fa il possibile per migliorare la condizione di lavoro per i volontari dell’hotspot e chiaramente anche la permanenza dei migranti ma non è facile e i flussi sono davvero incontrollati. Ne avevamo parlato un po’ di tempo fa, riportando anche un’intervista fatta a un trafficante che disse che l’Italia doveva rassegnarsi perché i migranti – disposti a pagare cifre assurde per viaggi disperati e senza garanzie – scappano da situazioni di persecuzione e povertà estreme. “Non basteranno le vostre leggi a fermarli, appena il clima sarà favorevole gli sbarchi riprenderanno, la Meloni deve rassegnarsi” aveva detto all’inviato che lo aveva intervistato a Sfax.
Abbiamo poi riportato la storia di due ragazzi, di cui una con bambino al seguito, che avevano perso i soldi perché hanno pagato i passeur ma non sono riusciti a imbarcarsi e ci vorranno mesi prima che riescano di nuovo ad accumulare i soldi per il prossimo viaggio. Nei loro occhi la disperazione di chi dovrà vivere ancora nella miseria senza poter allontanare il proprio figlio da un posto terribile in cui vivere.
Sembra difficile per noi da capire ma per queste persone i viaggi disperati verso l’Italia – e non solo – sono l’unica speranza di salvezza e accettano anche la possibilità di morire in mare provando ad andarsene piuttosto che subire questo destino senza aver tentato la fuga.
A fine giugno, il centro di Lampedusa ha vissuto una situazione critica e ai limiti dell’umano, esortiamo di nuovo il governo a fare qualcosa perché il problema è concreto e non c’è più tempo da perdere. È davvero il momento di agire e creare nuove strutture per rispondere alle necessità di tutti coloro che arrivano sulle nostre coste dopo traversate estenuanti, in cerca di aiuto.
Fra l’altro, di recente c’è stata proprio in contrada Imbriacola una rissa fra migranti che ha provocato una quindicina di feriti, seppure in maniera non grave, fra cui diversi bambini. Episodi del genere sono difficilmente gestibili quando arrivano a esserci più di 1.000 ospiti, come era qualche giorno fa prima degli ultimi trasferimenti.
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