I matrimoni gay sono ufficialmente legali in tutti gli Stati Uniti d’America, dopo la decisione presa dalla Corte Suprema. In poche parole ciascuno dei 50 Stati del Paese non potrà più vietare o ostacolare le nozze gay, ma dovrà permettere a tutti, anche a due persone dello stesso sesso, di sposarsi. Ciascuno Stato dovrà riconoscere i matrimoni omosessuali anche contratti in altre parti del Paese. Si tratta di una notizia dalla portata storica: prima di questa sentenza il matrimonio gay , anche se riconosciuto a livello federale, era esplicitamente vietato in 13 dei 50 stati americani.
Questo il Tweet del presidente statunitense Obama, con l’hashtag #lovewins, cioè l’amore vince: quello di ”oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza”.
Today is a big step in our march toward equality. Gay and lesbian couples now have the right to marry, just like anyone else. #LoveWins
— President Obama (@POTUS) 26 Giugno 2015
Il quattordicesimo emendamento La decisione approvata dalla Corte Suprema è stata presa con cinque giudici favorevoli e quattro contrari: è stato stabilito che in base al Quattordicesimo emendamento della Costituzione americana – quello sull’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – gli stati devono permettere a tutti i cittadini di sposarsi con chi vogliono e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro confini, mentre i divieti dei matrimoni gay sono stati definiti semplicemente incostituzionali. Finalmente è stato superato in maniera definitiva il Defense of marriage Act, la legge firmata nel 1996 dall’allora presidente Bill Clinton, che definiva il matrimonio esclusivamente come l’unione tra un uomo e una donna.
Festeggiamenti in tutti gli Stati
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