Un nubifragio in Alto Adige si è abbattuto la scorsa notte e fra diversi danni registrati, la frazione di Sorafurcia è rimasta isolata.
Anche Valdaora è sommersa dal fango, con ponti che sono stati abbattuti dalla potenza di un torrente ingrossato per l’incessante acqua, caduta in quantità abbondanti in poche ore. Su Twitter, l’Unione provinciale dei volontari dei vigili del fuoco nella regione, ha commentato quanto accaduto e ha specificato che sono tanti i danni creati dal maltempo, mentre già numerosi interventi sono stati effettuati.
Continua la netta spaccatura in due dell’Italia, dove al nord stiamo assistendo a violenti temporali e fenomeni meteorologici estremi, mentre al sud c’è la situazione opposta, ovvero un clima torrido che favorisce gli incendi, tanto da comportate la chiusura di due aeroporti fondamentali – Catania e Palermo – e di altre strutture gravemente intaccate dalle fiamme.
Entrambe le situazioni faranno ricordare l’estate di quest’anno come una delle più catastrofiche, da ogni punto di vista. Solo al centro Italia la situazione è un po’ più nella norma e si cerca di sopravvivere a temperature che attorno alla capitale hanno raggiunto i 40 gradi centigradi. Qui ora ci si gode un’estate più mite e i valori termici sono scesi di oltre 10 gradi.
L’attenzione oggi però è dove invece il quadro rimane critico, appunto al nord, con particolare riferimento all’Alto Adige, in cui diverse frazioni sono parzialmente isolate e altre hanno riportato danni a causa delle acque ingrossate di fiumi e torrenti, che durante questa notte si sono caricati con millimetri di acqua che corrispondono a giorni di pioggia ininterrotta.
A descrivere al meglio quello che sta succedendo sono le immagini diffuse e anche i video, come quello dei volontari del corpo dei vigili del fuoco, attivi nella regione insieme alla Protezione civile e ai pompieri che hanno eseguito già molti interventi. Ad esempio, nella zona di Valdaora un torrente ha distrutto un ponte che lo attraversava e ne ha allagati altri. Nell’area ci sono strade allagate e uno spesso strato di fango a causa delle intense piogge ma non è solo qui la condizione peggiore.
La frazione di Sorafurcia è parzialmente isolata, mentre Colfosco è stata colpita da una frana che distaccandosi dalla montagna ha colpito le auto parcheggiate alla base di un sentiero ma fortunatamente non sono stati registrati feriti. Anche questo dettaglio è stato diffuso dagli uomini – e sono tanti – impegnati nelle aree più interessate dal maltempo.
Ancora, a Parcines, Verdins e Scena, si sono verificati smottamenti e allagamenti ma in generale un po’ in tutta la regione la situazione rimane delicata e sono in corso dei sopralluoghi per verificare i danni strutturali e catalogare le zone, dividendole fra quelle sicure e quelle impraticabili o addirittura, da evacuare temporaneamente per accertamenti.
Nella val Pusteria i torrenti ingrossati hanno trascinato via dei ponti e ci sono vari video a documentare la furia della natura. Sembrano scene che vengono da oltreoceano, dove i tornado sono una cosa frequente a causa delle correnti oceaniche che si scontrano con quelle discendenti. Invece, non bisogna andare lontano – e questo accade da diversi anni a questa parte – per vedere dei fenomeni estremi dal punto di vista del meteo e delle conseguenze catastrofiche per cui il più delle volte non siamo attrezzati.
Oltre le informazioni diramate dai vigili del fuoco sui canali social e ai diversi video che girano in rete, questa mattina era arrivato anche un comunicato della Protezione civile del Trentino.
“I temporali dovrebbero proseguire fino a domani ma solo nelle prime ore del mattino” c’è scritto e nella stessa nota veniva avvisata la popolazione che si sarebbero verificati eventi importanti come quelli delle scorse giornate.
“I fenomeni potranno risultare intensi a livello locale e accompagnati da grandine, fulmini, raffiche di vento molto forti e precipitazioni abbondanti che in poco tempo potrebbero portare ad allagamenti” si legge ancora nella nota e in effetti è una fotografia completa di quello che poi è successo.
Gli uomini della Protezione civile, impegnati da giorni sul campo con diverse unità e mezzi di soccorso, hanno precisato però che la mattinata di oggi è soleggiata in alcune aree della regione, in netta contrapposizione con altre zone in cui invece ci sono stati i danni di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, e sono solo una parte di ciò che sta accadendo in Alto Adige.
“Altri rovesci e temporali potrebbero svilupparsi in serata” questo l’avvertimento, che sottintende il restare nelle proprie case ed evitare di uscire, perché al momento nelle pagine di cronaca relative a questa situazione, non ci sono vittime ma solo diversi feriti che sono stati tempestivamente soccorsi dai sanitari attivi sul campo. La collaborazione dei residenti chiaramente faciliterà il lavoro delle persone impegnate nelle aree colpite.
Sono giorni difficili in Alto Adige, infatti una buona parte della regione a ridosso di Austria e Svizzera, è stata colpita dalla grandine che però fortunatamente non ha provocato danni alle colture poiché le zone colpite sono prettamente montane e non vi insistono colture specializzate.
Per domani continua l’allerta, infatti la Protezione civile ha emesso un bollino giallo per il Trentino Alto Adige e le aree che circondano la regione, specialmente la Valcamonica, le Prealpi orientali e occidentali, le Orobie bergamasche e alcuni comuni piemontesi. Lo stesso tipo di allerta che poi era stato emesso per la giornata di oggi, dove il rischio temporali è stato consistente anche in Friuli Venezia Giulia, con conseguente rischio idrogeologico importante.
Come detto in precedenza, nel resto d’Italia il tempo è stabile, si pensi addirittura che al sud si sono temperature che arriveranno a lambire i 40 gradi, un caldo africano in lieve aumento rispetto ai giorni scorsi. Nelle regioni del meridione c’è il problema opposto, ovvero le condizioni favorevoli per lo sviluppo di incendi. Anche nella prossima settimana, che coincide con l’inizio del mese di agosto, si manterrà la tendenza di un Paese diviso a metà dal punto di vista del meteo.
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