La Corte d’appello ha assolto l’ex ministra Nunzia De Girolamo, coinvolta nell’inchiesta su alcuni appalti dell’Asl di Benevento. La decisione arriva oggi dopo 9 anni, la Di Girolamo tira un respiro di sollievo e si dice soddisfatta dell’esito. Ecco le novità.
Finisce una parentesi preoccupante per Nunzia De Girolamo, l’ex ministra delle Politiche Agricole che nel 2014 abbandonò l’incarico a causa dell‘inchiesta sull’Asl Benevento in cui era coinvolta come imputata.
Oggi la Corte d’Appello conferma che “il fatto non sussiste”, quindi la De Girolamo è stata assolta. Ecco cosa ha detto l’ex ministra appena la notizia è stata diffusa.
Nunzia De Girolamo tira un sospiro di sollievo dopo anni dal suo coinvolgimento nello scandalo Asl Benevento, per il quale partì un inchiesta sugli appalti effettuati.
Nel dicembre 2013 alcuni giornali, come L’Espresso e Il Fatto quotidiano, pubblicarono alcune conversazioni di riunioni private avvenute nella casa del papà della De Girolamo.
Dopo averle analizzate, la magistratura ipotizzò che ci fosse un presunto “direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni norma di legge”, che condizionava la gestione dell’Asl Benevento, su nomine e appalti, e promosso proprio da Nunzia De Girolamo.
All’epoca, la De Girolamo era parlamentare di Forza Italia nonché Ministro per le politiche agricole per il Governo Letta e fu costretta a dimettersi, visto che sull’inchiesta era partito un caos mediatico non indifferente.
Con Nunzia De Girolamo, gli imputati nel processo sono stati anche Luigi Barone, Felice Pisapia, Arnaldo Falato e Giacomo Papa, Michele Rossi.
Il processo è durato tanti anni, in cui si è passati da una sentenza all’altra fino ad arrivare, oggi, all’esito definitivo per gli imputati, che sono stati assolti da tutte le accuse.
Oggi, 11 ottobre, si è tenuta la seduta del processo d’appello, per i sei imputati coinvolti e accusati di concussione e tentata concussione nell’inchiesta relativa agli appalti dell’Asl Benevento.
La Corte d’appello ha assolto tutti gli imputati, compresa Nunzia De Girolamo, perché “Il fatto non sussiste”, confermando ciò che era stato già deciso dal tribunale di Benevento nel dicembre 2020.
La sentenza di due anni fa era stata impugnata dal pubblico ministero e il procuratore generale aveva richiesto condanne a sei anni di reclusione per la De Girolamo e per Michele Rossi, per concussione e tentata concussione. La richiesta era, invece, di 5 anni di reclusione per gli altri imputati, sempre per concussione.
Ora, poche ore dopo la sentenza, Nunzia De Girolamo parla con AdnKronos, contenta per la fine di un incubo per lei terribile, ringraziando chi in questi anni per lei difficili le sono stati vicino:
Oggi finisce un incubo durato 9 anni. Sono felice che anche la Corte di Appello abbia confermato la mia assoluzione piena. Grazie a chi, in questi anni non facili, mi ha dimostrato affetto e vicinanza
L’unica cosa per cui la De Girolamo si rammarica è il linciaggio mediatico di cui è stata protagonista all’epoca, che l’ha portata anche a lasciare il suo ruolo da ministro nel 2014.
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