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Nunzia De Girolamo indagata a Benevento: l’ex ministro delle Politiche agricole potrebbe risultare coinvolta nell’inchiesta sulla Asl, relativamente al conferimento di alcuni appalti e nomine. L’indagine si apprende dal fatto che è stata trasmessa una richiesta di proroga delle indagini preliminari. Il provvedimento è stato notificato a Nunzia De Girolamo e ad altre cinque persone. Si tratterebbe di Felice Pisapia, Michele Rossi, Mino Ventucci. Il primo è stato direttore amministrativo dell’Asl di Benevento, il secondo direttore generale e il terzo direttore sanitario.
Adesso si sono aggiunti anche i nomi di Luigi Barone e dell’avvocato Giacomo Papa, collaboratore dell’ex ministro. Precedentemente il gip avrebbe ravvisato un direttorio partitico-politico, che avrebbe fatto capo alla De Girolamo, che avrebbe gestito illecitamente la stessa Asl.
Le motivazioni
A Nunzia De Girolamo sarebbe stato contestato il presunto reato di tentato abuso d’ufficio. L’accusatore è stato Felice Pisapia, il quale ha messo in luce, consegnandoli agli inquirenti, dei nastri registrati di nascosto durante le riunioni dei vertici della Asl di Benevento. Lui stesso ha partecipato a riunioni con politici, imprenditori e dirigenti sanitari. In particolare nelle registrazioni si può rintracciare la voce dell’allora coordinatore provinciale del PdL che esercita delle pressioni su Michele Rossi, perché vengano disposti dei controlli al Fatebenefratelli di Benevento. Gli inquirenti stanno indagando anche su presunte pressioni per la gestione di un bar all’interno dell’ospedale, il cui appalto sarebbe andato ad una cugina del ministro.
Le reazioni
L’ex ministro Nunzia De Girolamo ha dichiarato che, con la richiesta di proroga delle indagini, è venuta a conoscenza di essere attenzionata da parte della Procura della Repubblica. Tuttavia ha specificato che non ha ricevuto informazioni di garanzia. La De Girolamo si è detta fiduciosa dell’operato dei magistrati e ha voluto sottolineare come la notifica sia soltanto un atto obbligatorio e dovuto che va a garanzia anche dell’indagato. Si ritiene estranea a tutti i fatti che le vengono contestati e si dichiara disponibile a fornire ogni chiarimento. Inoltre ha specificato di aver denunciato alle autorità tutte le possibili violazioni che sono state commesse nei suoi confronti. L’ex ministro ha voluto precisare che la richiesta di proroga è relativa a numerose posizioni e per questo non è possibile stabilire con sicurezza quali indagini riguarderebbero la sua persona.