E’ successo a Nuoro. Le hanno comminato una multa da 100 euro perché non vaccinata contro il Covid, ma lei è morta nel 2004.
A Nuoro una tragedia nella tragedia. Nell’Italia della burocrazia e dei paletti assurdi, succedono anche queste cose. Morta da 18 anni, le arriva una multa per non essersi vaccinata. E non è finita qui, perchè la figlia e il suo ex marito ora devono dimostrare che è veramente deceduta!
Chissà se anche in altri Paesi accadono questo tipo di situazioni, che fanno pensare più ad una situazione da film tragicomico, che ad un reale accadimento avvenuto veramente. Ma l’Italia è il Paese dove può accadere di tutto e di più, e quello che è accaduto nella cittadina di Lula, in provincia di Nuoro, sta rimbalzando nelle cronache di tutte le agenzie del mondo.
Maria Sedda era una giovane donna, che purtroppo è morta quando aveva solo 37 anni. Il decesso è avvenuto nel 2004, quindi 18 anni fa, e la speranza era, che dopo tutto questo tempo, il corpo e l’anima di questa ragazza potessero riposare in pace. Ma non è stato così, e una lettera ha riesumato vecchi e tristi ricordi.
Secondo i tabulati presenti nei computer dell’Agenzia delle Entrate, la signorina Sedda era ancora in vita. Tanto da mandarle una notifica, all’indirizzo dove viveva, in cui vi era scritto che la donna, avendo superato i 50 anni, e non essendosi sottoposta alla vaccinazione per il Covid 19, doveva assolutamente adempiere a questo obbligo, e doveva anche pagare una multa di 100 euro.
Ci asteniamo dal fare della facile ironia, su come la donna potrebbe assolvere a questo obbligo, e lo facciamo solo ed unicamente per il rispetto nei confronti della famiglia. Ma questa situazione è talmente assurda che richiede qualche parola in più. Anche perché la faccenda non è terminata qui.
Alla famiglia della persona deceduta, non è bastato recarsi al più vicino ufficio della Agenzie delle Entrate per risolvere immediatamente la questione. Come dicevamo all’inizio dell’articolo, in questa Italia dove la burocrazia la fa da padrone, anche situazioni ridicole come questa, hanno bisogno di una serie di lungaggini, che tra l’altro costano soldi, che naturalmente in questo caso sono a carico dei famigliari.
Eh già, perché i famigliari della deceduta, per definire questa situazione una volta per tutte, hanno dovuto rivolgersi ad un avvocato, per dirimere questo guazzabuglio burocratico. E a farlo ha provveduto la figlia, ormai grande, insieme all’ex marito della Sedda.
Secondo l’indagine svolta dal legale, l’unico modo per porre termine a questo incredibile errore, è di farsi produrre dal Comune di Lula, in provincia di Nuoro, un certificato di morte della donna, per poi chiedere alla stessa pubblica amministrazione di togliere definitivamente il nome della donna dagli elenchi in loro possesso. Che forse sarebbe ora fossero aggiornati, per evitare in seguito possibili altri danni del genere.
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