A tre mesi di distanza dagli Europei di nuoto di Roma che, causa maltempo, non avevano assegnato le medaglie nella gara di fondo dei 25 km in acque libere, arriva la decisione inaspettata. La federazione europea del nuoto LEN ha ribaltato la sua posizione attribuendo i podi agli atleti. Tripletta azzurra per gli uomini e doppietta argento-bronzo per le donne.
L’Italia ritocca così il medagliere record che arriva a 72 medaglie totali.
Nuoto di fondo risarcito
Le gare di nuoto di fondo della 25 km maschile e femminile disputate l’agosto scorso a Ostia, nel corso dei Campionati europei di nuoto di Roma, avranno una classifica. Le medaglie, che tra le furiose polemiche per una terribile gestione del campo gara erano rimaste nel limbo, saranno assegnate. A comunicarlo è stata oggi la LEN, la Lega europea del nuoto che rappresenta la federazione continentale degli sport acquatici.
A festeggiare sono proprio i nuotatori azzurri con ben cinque medaglie su un totale di sei metalli pregiati disponibili. Nella 25 km maschile si laurea campione europeo Mario Sanzullo, già argento mondiale della 5 km. Alle sue spalle, d’argento, il campione del mondo Dario Verani. Al terzo gradino del podio Matteo Furlan, plurimedagliato mondiale sulla distanza. Si va così a comporre una tripletta italiana che nella storia delle acque libere del nostro Paese non ha precedenti nei campionati europei.
Nella 25 km al femminile l’oro lo vince la francese Caroline Jouisse. Al secondo posto l’azzurra Barbara Pozzobon, già medagliata europea sulla distanza. Di bronzo l’altra italiana Veronica Santoni, al primo podio internazionale in carriera. In top dieci troviamo anche la terza nostra portacolori, la giovane Silvia Ciccarella, che chiude in un ottimo settimo posto. Un bottino pieno che risarcisce gli atleti della delusione di essere rimasti gli unici a dover tornare a casa a mani vuote, nonostante l’aver disputato i due terzi di gara nel campionato europeo.
Che cosa era successo
Una decisione inattesa, tre mesi dopo l’Europeo, che va nella direzione opposta a quella che era stata presa il giorno successivo alla gara stessa, quando il Campionato era già concluso e quindi, anche volendo, non sarebbe stato possibile disputare nuovamente la distanza. Forse i nuotatori non ci speravano più e invece oggi è arrivata la sorpresa. Ripercorriamo dunque la vicenda.
Il 20 agosto mattina nel mare di Ostia, dopo un rinvio causa maltempo, iniziava la gara di gran fondo, a conclusione del programma di acque libere e anche dell’intero Campionato europeo. Subito era apparso chiaro che il maltempo e il vento avrebbero inciso negativamente sul campo gara. Progressivamente le boe direzionali erano stata trascinate altrove rispetto a dove dovevano essere e il pontone dell’arrivo si stava ribaltando.
Dopo 19 chilometri di fatiche per gli atleti, nuotando per oltre tre ore in un mare in burrasca, la gara era stata fermata e poi cancellata perché non era possibile portare a termine i 25 km. “La sicurezza degli atleti era compromessa”, aveva detto la LEN motivando la decisione a un giro dal termine. Alcuni arbitri e giudici sulle barche erano stati fatti sbarcare per via del malessere provocato dalle onde alte. Lo stop, però, non era stato comunicato a tutti gli atleti. Alcuni erano stati fermati in acqua, altri avevano nuotato fino all’arrivo, altri ancora erano ignari di tutto e stavano proseguendo. Si era generata una confusione mai successa nella storia della disciplina.
Dopodiché era stata la volta dell’indecisione. Il regolamento prevede che in casi simili la gara può ritenersi valida se sospesa almeno dopo i due terzi della distanza. A quel punto le posizioni in classifica vengono congelate e, al di là del tempo, si assegnano le medaglie in base ai primi tre posti virtuali. Per motivi misteriosi, però, l’iter non era stato seguito e alla fine l’ordine di classifica non era stato mai ufficializzato. La gara era stata annullata, praticamente invalidata, e le medaglie non assegnate.
Una beffa per gli atleti che si erano preparati un anno intero per poter affrontare al meglio l’appuntamento europeo. Soprattutto gli italiani a cui probabilmente non ricapiterà più l’occasione di poter gareggiare in casa con il pubblico tutto dalla loro parte. Oltre al prestigio della rassegna continentale, poi, gli atleti trionfatori avrebbero vinto una somma in denaro, molto importante se pensiamo che questo sport non è ricco. Il premio serviva agli atleti per potersi permettere di gareggiare anche all’estero la stagione successiva.
Il bottino italiano aggiornato
Oggi si chiude dunque questa vicenda dai contorni a tratti grotteschi, per le giravolte nelle prese di posizione e per la gestione non all’altezza. “La decisione di non assegnare le medaglie è stata un errore”, l’amissione della LEN dopo una lunga inchiesta. Affinché non si verifichi più una situazione analoga, è stato poi istituito un nuovo Comitato tecnico nella disciplina del nuoto di fondo in acque libere, che avrà la responsabilità di applicare il regolamento durante le gare. Quello precedente che aveva causato l’imbarazzo internazionale è stato invece sospeso.
La spedizione azzurra delle acque libere, quindi, con 5 medaglie in più porta a casa un totale di 11 podi sui 21 totali. Si tratta di un record. Il bottino italiano complessivo, considerando tutte le discipline acquatiche dell’europeo casalingo, diventa così di 72 medaglie (25 ori, 26 argenti, 21 bronzi). Un record incredibile che anche prima delle nuove medaglie aveva permesso agli azzurri di vincere il medagliere.