Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha preso parte all’apertura di una riunione di rilevanza strategica del Partito dei Lavoratori della Corea, durante la quale saranno decise le strategie diplomatiche e soprattutto quelle di difesa del Paese, in una situazione internazionale mutevole, come riportato dai media statali. Le sue azioni provocatorie hanno portato gli Usa a rispondere alleandosi con Seul.
L’ottava riunione plenaria del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori della Corea o WPK, è stata inaugurata venerdì e Kim, presente all’evento, si è fatto portavoce della Corea del Nord. Questo indica l’importanza strategica della riunione e la volontà del Paese di adottare una posizione forte e determinata in ambito internazionale.
L’incontro, che potrebbe durare diversi giorni, si concentrerà sulla strategia diplomatica e di difesa della Corea del Nord in risposta alla situazione internazionale in evoluzione. Ma in realtà il focus è imporre la propria presenza contro Inoltre, verrà anche decisa una nuova strategia per l’attività economica del Paese per la prima metà dell’anno. Questo è quanto riportato dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, citando le dichiarazioni della KCNA.
Secondo l’emittente, la riunione è stata convocata in un momento in cui la Corea del Nord cerca di rafforzare profondamente la sua alleanza con Russia e Cina, in un contesto di crescenti tensioni tra Washington, Pechino e Mosca, che sono peggiorati con la crisi in Ucraina dovuta all’invasione. Questo dimostra la volontà di Kim di adottare una strategia diplomatica e di difesa forte e determinata a contrapporsi agli Stati Uniti e chi si intromette nella sua politica interna.
Secondo Yonhap, venerdì 16 giugno, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare il sottomarino missilistico USS Michigan, guidato a propulsione nucleare, appartenente all’esercito statunitense, in una base navale a Busan situata sulle coste sudcoreana.
Si tratta della prima volta in sei anni che un sottomarino statunitense di questa categoria ha attraccato in Corea del Sud e soprattutto in un momento in cui una scintilla può scatenare un conflitto che andrebbe a coinvolgere anche le altre potenze internazionali.
L’arrivo dell’USS Michigan avviene in un contesto di crescente retorica nordcoreana e lanci di missili di prova in risposta alla crescente cooperazione militare tra Corea del Sud e Stati Uniti. La Corea del Nord ha spesso definito queste esercitazioni come un monito la sua sicurezza e sono attuate in preparazione di una possibile invasione futura del suo territorio.
L’arrivo dell’USS Michigan potrebbe quindi aumentare la tensione nella regione, in particolare considerando la capacità di questo sottomarino di trasportare missili da crociera a lungo raggio.
In questo contesto la scelta statunitense di inviare il sottomarino rappresenta un importante segnale di sostegno degli Stati Uniti alla Corea del Sud e alla sua sicurezza. Ma potrebbe anche contribuire invece ad alimentare i timori della Corea del Nord e aumentare la sua determinazione a perseguire il proprio programma missilistico. Questa situazione ha generato un costante aumento della presenza statunitense nella zona dell’Indo Pacifico.
La Corea del Nord sta affrontando una serie di sfide economiche e di sicurezza. La pandemia di COVID-19 ha causato la chiusura dei confini e ha ridotto di conseguenza il commercio con Pechino, principale alleato e ancora di salvezza economica del Paese.
Seul sta affrontando in questo preciso momento storico, sanzioni internazionali elargite per il suo programma missilistico e nucleare, unite a pressione internazionale per rinunciare a tali programmi continua ad aumentare.
I lanci missilistici di giovedì 15 giugno sono stati la prima attività missilistica della Corea del Nord dal 31 maggio, giorni in cui un razzo a lungo raggio che trasportava il primo satellite spia del paese si è schiantato in mare. Questi lanci rappresentano un’ulteriore sfida per la sicurezza nella regione, in particolare considerando la capacità della Corea del Nord di trasportare armi nucleari sui suoi missili.
Il ministero della Difesa sudcoreano ha annunciato, venerdì 17 giugno, che le forze militari di Seul hanno recuperato parte dei resti del missile lanciato dalla Corea del Nord e finito nelle acque adiacenti il Giappone.
Le autorità hanno rilasciato inoltre le foto del razzo composto da un cilindro di metallo bianco, che secondo le opinioni emerse da esperti, locali e internazionali, si tratterebbe del serbatoio del carburante del razzo. Si tratta di un importante sviluppo che apporterà benebifico alla capacità di osservazione della Corea del Sud e degli Stati Uniti, che potrebbero trarre importanti informazioni sul programma missilistico della Nord Corea.
In questo contesto di crescente tensione, è importante che tutte le parti coinvolte mantengano la calma e lavorino per trovare una soluzione pacifica al conflitto. La Corea del Nord deve essere responsabile e astenersi dal lanciare ulteriori missili provocatori. Allo stesso tempo, la comunità internazionale deve continuare a lavorare per persuadere il leader Kim Jong un e convincerlo con mezzi ideonei a rinunciare ai suoi programmi missilistici e nucleari e per esempio creando un possibile piano per alleviare le difficoltà economiche che il paese sta affrontando. Solo attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale si potrà raggiungere una soluzione pacifica e duratura alla situazione nella penisola coreana.
Il sottomarino USS Michigan è già arrivato nel porto di Busan come parte della strategia di contenimento della Corea del Nord, secondo quanto ha riferito dalla “Dichiarazione di Washington” firmata dai presidenti sudcoreano e statunitense ad aprile. Il sottomarino, equipaggiato con missili da crociera Tomahawk. Il sottomarino Usa è stato inviato come parte dell’espansione e del rafforzamento della strategia di contenimento, che prevede anche scali periodici di sottomarini nucleari americani nei porti sudcoreani.
La presenza del USS Michigan è stata preceduta però dalle tempistiche del lancio di due missili balistici nordcoreani verso il Mare Orientale, che sono stati interpretati come una dimostrazione di protesta contro le esercitazioni militari congiunte tra Washington e Seul. Nonostante il sottomarino faccia parte di un impegno ampio per contrastare la minaccia rappresentata da Kim per la Sud Corea, la tempistica suggerisce che non sia stato uno scalo casuale.
La decisione tempestiva di Washington rappresenta un segnale forte da parte degli Stati Uniti nel sostegno la sicurezza della Corea del Sud e della regione in generale. È una chiara dimostrazione della determinazione di Biden ad attuare la strategia di contenimento concordata con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol.
Le continue provocazioni di Kim Jong un hanno avuto un’escalation alla fine del 2022 quando il leader della
La Corea del Nord continua a lottare contro la fame e la povertà, mentre il regime di Kim Jong un sta cercando di reprimere il contrabbando e boicotta apertamente gli sforzi dei cittadini per cercare di sopravvivere in maniera normale e serena. Secondo alcuni abitanti del Paese, le autorità stanno intensificando i controlli sui movimenti della popolazione e infliggendo punizioni severe a chiunque venga sorpreso a parlare con qualcuno in Cina o a cercare di attraversare il fiume che separa i due Paesi.
Chan Ho, operaio edile che guadagna solo quattro euro al giorno, ha raccontato alla BCC di come la sua famiglia stia lottando per sopravvivere e di come alcune persone nel suo villaggio siano già morte di fame.
Ji Yeon, di Pyongyang, contrabbanda frutta e verdura per il mercato e si rende conto che la situazione sta peggiorando. Le sue borse vengono ispezionate a fondo e le tangenti del marito non arrivano più. Oltretutto il regime nordcoreano sta intensificando la censura e la repressione, vietando la visione di video stranieri e perfino l’uso di parole associate al dialetto sudcoreano.
Tutti i cittadini sono costretti a partecipare a sessioni settimanali di revisione della vita, dove devono confessare i propri errori e denunciare quelli dei loro vicini.
La mancanza di fiducia reciproca, secondo il racconto dei residenti al nord, ha portato a una cultura spietata, in cui la gente pensa solo a se stessa e non si preoccupa degli altri. La situazione si è aggravata ulteriormente a causa della pandemia di Covid-19 che ha permesso al regime di intensificare il controllo sui movimenti della popolazione e di introdurre leggi ancora più severe.
La popolazione Corea del Nord sta continuando a lottare contro la fame e la povertà, mentre il regime reprimere qualsiasi forma di dissenso e non ammette il minimo errore, il quale può costare davvero caro. La situazione è tragica e richiede una risposta globale da parte della comunità internazionale, al fine di proteggere i diritti umani dei cittadini nordcoreani e di garantire loro un futuro migliore.
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