Per quello che è stato presentato come un Governo “incredibilmente diversificato”, la rieletta Primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Arden ha scelto come ministro degli Esteri, per la prima volta nella storia, una donna maori.
Il suo nome è Nanaia Mahuta e presterà giuramento in settimana, quando sarà confermato l’esecutivo. Mahuta è una parlamentare del collegio elettorale di Hauraki-Waikato e nipote della regina maori Te Atairangikaahu. In realtà, non è una novellina al Ministro: la donna maori è già stata ministro per lo sviluppo dei Maori e ministro per il governo locale durante il primo mandato della stessa Ardern.
Il tradizionale tatuaggio sul mento è stato fin da subito la sua firma: il disegno, inciso durante una cerimonia solenne e che rivela informazioni sugli antenati di una persona, la sua storia e il suo status, è stato sfoggiato in aula dalla ministra.
Ardern, che con il partito laburista ha portato a casa 64 seggi alle elezioni, ha motivato la sua scelta: “Sono persone che si sono distinte per merito e sono state nominate per il contributo che possono dare al Governo. Inoltre sono rappresentanti di un’incredibile diversità e di questo sono fiera. Rappresentano la Nuova Zelanda che li ha votati“.
Durante una conferenza stampa a Wellington trasmessa in streaming sui social, la Ministra “anti-Trump” (come la definiscono alcuni) ha detto: “Nanaia ha maturato esperienza nel suo ultimo mandato. È una persona che costruisce relazioni fantastiche molto rapidamente e questo è un elemento chiave nelle relazioni estere“.
Quello di Jacinda Arden comunque è un Governo che non passa inosservato: oltre alla ministra maori, il vicepremier Grant Robertson, anche ministro delle Finanze, è dichiaratamente omosessuale, così come le due ministre Ayesha Verrall e Kiri Allan, entrambe con figli.
Il quotidiano Star Observer aveva infatti, senza troppi peli sulla lingua, definito quello della Ardern l’esecutivo “più gay al mondo”. Un altro primato maori, comunque, va alla quota di partecipazione all’interno del Governo: inisieme a Mahuta ci saranno altri quattro maori, componendo così il 25% dell’esecutivo. Il nuovo Parlamento poi sarà composto quasi per la metà di donne, per rispecchiare un Paese dove il 33% della popolazione ha meno di 25 anni.
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