Il Sudan è attraversato, anche in questo preciso momento, da combattimenti feroci, che sono proseguiti nonostante il cessate il fuoco che ha sollevato preoccupazione internazionale a causa della devastazione che in meno di una settimana si è scagliata sul Sudan distruggendo la capitale Khartoum. Fin dai primi giorni in cui si è innalzata notevolmente l’attenzione e sono scoppiati conflitti si è parlato del coinvolgimento del gruppo di mercenari Wagner capitanato dal russo Prigozhin, storico alleato di Putin, che combatte con la sua milizia anche in Ucraina. Stando alle rivelazioni della cnn sarebbero emerse le prove della lotta di Prigozhin al fianco delle truppe paramilitari, che sono attualmente in corso in contrasto con l’esercito statale sudanese.
Dalle prove emerse dalla Cnn sembra che al confine con la Libia, dove un generale sostenuto da Wagner, Khalifa Haftar, che controlla molti territori, e si evince chiaramente dalle immagini satellitari proposte che supportano queste affermazioni, e mostrano un insolito aumento dell’attività nelle basi Wagner.
Inoltre, ci sono segnalazioni di movimenti intensi nelle vicinanze di diversi siti di attività dei mercenari. Si ritiene che i mercenari che affiancano anche Putin in Ucraina, stiano fornendo supporto militare al generale Haftar e ai suoi sostenitori in Libia, compiendo azioni destabilizzanti nella regione.
Emergere sempre più chiaramente il coinvolgimento di Wagner nella crisi libica, nonostante le continue negazioni da parte del governo russo. Le attività di Wagner sono state anche oggetto di preoccupazione da parte della comunità internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani, che hanno espresso preoccupazione per il coinvolgimento di mercenari in conflitti armati e per i possibili crimini di guerra commessi da questi gruppi.
La situazione in Libia rimane estremamente vulnerabile e instabile, con diverse fazioni che combattono per il controllo del territorio. Il coinvolgimento di mercenari di Wagner complica ulteriormente la situazione, in particolare alla luce del fatto che questi gruppi sembrano sostenere le azioni di Haftar, il cui obiettivo sembra essere quello di instaurare un regime autoritario e consolidare il proprio potere.
L’interesse geopolitico della Russia verso i paesi africani è molto alto, con vari attori internazionali che cercano di proteggere i propri interessi strategici nella regione. Tuttavia, le conseguenze di questi giochi di potere possono essere gravi per la popolazione, che continua a soffrire per la mancanza di stabilità e sicurezza nel paese.
I mercenari di prigozhin hanno avuto un ruolo fondamentale nelle campagne militari eseguite all’estero da Mosca. Non si può non menzionare il conflitto in Ucraina e la battaglia di Bakhmut dove le milizie Wagner stanno combattendo da settimane senza sosta ma non è di certo l’unica nazione dove durante gli ultimi anni si sono sempre più insinuate e instaurate le autorità russe. Sono emerse notizie in merito a gravissime violazioni dei diritti umani attuate dalla compagnia di mercenari e secondo le autorità internazionali, ora, l’obiettivo è quello di contribuire a sostenere determinati paesi africani tra cui il Sudan e Libia in modo da poterne sfruttare le ricchezze e dov’era una fonte inesauribile di risorse.
Tuttavia, molte delle attività del gruppo sono avvolte nel mistero, poiché opera nell’ombra del potere politico di Mosca e sembra essere al di fuori della giurisdizione di ogni nazione. La sua presenza in diverse parti del mondo ha sollevato estrema preoccupazioni per i diritti umani, in quanto il gruppo ha ricevuto accuse inerenti uccisioni, rapimenti, violenze sessuali e distruzione di proprietà.
La presenza di Wagner In Africa suscita preoccupazione profonda,data la già radicata instabilità regionale e il nervosismo crescente in Sudan potrebbe generare, se non tenuto sotto controllo, un reale conflitto.
Dagalo e Burhan stavano proseguendo con i colloqui per trovare un equilibrio e riportare i negoziati verso il ripristino della leadership civile in Sudan, ma sono stati interrotti dal conflitto che si è rivelato uno dei più terribili, soltanto fino ad ora, rispetto a quelli visti nel territorio negli ultimi decenni.
La violenza ha portato a numerosi morti e feriti, nonché a un’ulteriore tensione tra le fazioni politiche in contrasto in Sudan. Entrambi gli schieramenti hanno additato l’altro di essere responsabile della violenza e dei disordini, mentre la comunità internazionale ha espresso la propria preoccupazione per il deterioramento generale nel paese, con la crescita dei conflitti tra gruppi rivali, l’aumento della criminalità e della violenza contro le minoranze etniche e religiose.
Ci sono anche problemi economici, con l’inflazione che raggiunge livelli record e l’accesso ai servizi sanitari e all’istruzione che diventa sempre più difficile per molte persone. Il futuro del Sudan rimane incerto e la comunità globale cerca di trovare modi per aiutare il paese a superare questa crisi e raggiungere una stabilità duratura.
La Cnn ha analizzato le immagini satellitari pervenute dal gruppo open source “All Eyed on Wagner” che sembrano effettivamente mostrare un aereo da trasporto russo che percorre più volte la stessa tratta ovvero dalle basi libiche comandate da Haftar che è impiegato dalle truppe Wagner.
La presenza di un aereo russo impegnato nel trasporto di armamenti e truppe in Libia solleva nuovamente preoccupazioni sulla proliferazione di armi e sull’espansione delle forze straniere che alimentano la guerra civile in corso nel paese nordafricano. In particolare, l’aereo russo è stato identificato come uno dei mezzi chiave utilizzati dal gruppo di combattimento russo Wagner che è stato attivamente coinvolto anche nel sostegno alle forze di Haftar nella loro lotta contro il governo di Tripoli riconosciuto a livello internazionale.
Questa scoperta solleva preoccupazioni sul ruolo delle forze esterne nella guerra civile libica, in particolare sulla Russia che, secondo alcuni osservatori, cerca di aumentare la propria influenza nella regione attraverso il sostegno alle milizie di Haftar.
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per il coinvolgimento di forze straniere in Libia e ha chiesto il ritiro di tutti i gruppi di combattimento stranieri dal territorio libico, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco sottoscritto dalle parti in conflitto nel 2020.
La scoperta dell’utilizzo dell’aereo russo da parte dei combattenti di Haftar, minaccia di esacerbare la situazione già caotica, sia in Libia che in Sudan, aumentando il rischio di una prolungata guerra civile e di maggiori violazioni dei diritti umani nel paese.
Haftar ha sottolineato di non aver avuto legami che le truppe RSF, dicono fonti, ma la realtà mostra un quadro differente. L’ aumento dell’attività di Wagner nelle basi di Haftar più le affermazioni di fonti diplomatiche sudanesi e regionali, suggeriscono che, sia la Russia che il generale libico, potrebbero essersi preparati a sostenere I’RSF da prima dello scoppio della violenza.
Inoltre, ci sono state anche segnalazioni di reclutamento di milizie tra le tribù arabe del Darfur, che potrebbero essere state addestrate e finanziate dalla Rsf e potenzialmente supportate da Haftar e dalla Russia. Nonostante ciò, diversi rapporti e fonti diplomatiche suggeriscono che c’è un certo livello di cooperazione tra la Rsf, Haftar e la Russia.
L’aumento dell’attività di Wagner nelle basi di Haftar in Libia e l’invio di armi russe alla Rsf potrebbero essere indizi di questa alleanza. Tuttavia, non ci sono prove concrete del coinvolgimento della Russia e di Haftar nella violenza mostrata dalle milizie paramilitari contro i civili sudanesi. La situazione in Sudan continua a essere instabile e incerta, con la comunità internazionale che chiede una soluzione pacifica alla crisi.
L’aumento del movimento dell’aereo da trasporto Ilyushin-76 è iniziato due giorni prima dell’inizio del conflitto in Sudan sabato, ed è continuato almeno fino a mercoledì, secondo le immagini satellitari e lo specialista olandese Gerjon.
L’aereo è poi ripartito da Latakia venerdi 14 aprile e ha raggiunto Ndjamena in Ciad. A sollevare preoccupazioni in merito al coinvolgimento di Mosca nel conflitto in Sudan sono varie informazioni che combaciano alla perfezione. Inoltre, l’uso di aerei da trasporto Ilyushin-76 da parte di forze straniere nel conflitto è stato segnalato anche in passato, suscitando l’attenzione della comunità internazionale.
Le immagini satellitari e le testimonianze di esperti indicano che l’aereo Khadim di Hftar ha volato nella base aerea di Latpakia, che ospita le forze russe in Siria. Ciò ha suscitato preoccupazioni in merito ad una possibile partecipazione della Russia nel conflitto in Sudan, anche se non è ancora chiaro il ruolo effettivo delle forze russe nella regione. Tuttavia, la presenza di un aereo da trasporto Ilyushin-76 che vola in Sud Sudan poco prima dell’inizio del conflitto e che si dirige verso una base russa in Siria, può essere un segnale di un coinvolgimento russo nella regione.
L’aereo da trasporto ha continuato a spostarsi tra le diverse basi aeree controllate dalle forze di Haftar e a trasportare materiali e truppe. Tuttavia, grazie alla sua ricerca, Gerjon ha scoperto che l’aereo è stato utilizzato anche per trasportare armi e munizioni ai ribelli del Sudan del Sud, che combattono il governo centrale.
Gerjon ha deciso di condividere le sue scoperte con una ONG internazionale che si occupa di monitorare il commercio illegale di armi e che ha la capacità di investigare e agire di conseguenza. Grazie alle sue informazioni, l’ONG ha avviato un’indagine approfondita e ha riferito i suoi risultati alle autorità competenti.
La sua scoperta ha aiutato a fermare l’attività illecita di traffico di armi, che avrebbe potuto alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani in Libia e Sudan del Sud. La sua determinazione e la sua integrità hanno dimostrato come un singolo individuo possa fare la differenza nella lotta contro il commercio illecito di armi e le violazioni dei diritti umani. Grazie alle sue informazioni, l’ONG ha avviato un’indagine approfondita e ha riferito i suoi risultati alle autorità competenti.
La sua scoperta ha aiutato a fermare l’attività illecita di traffico di armi, che avrebbe potuto alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani in Libia e Sudan del Sud. La sua determinazione e la sua integrità hanno dimostrato come un singolo individuo possa fare la differenza nella lotta contro il commercio illecito di armi e le violazioni dei diritti umani.
A seguito dell’attacco missilistico russo, la milizia di Dagalo ha inviato un messaggio alla leadership militare libica, avvertendo che la tensione con la Russia potrebbe aumentare e chiedendo il rimpatrio di tutti i militari libici che operano in Sudan.
Nel mentre, un aereo da trasporto è tornato a Latakia e in seguito alla base aerea della milizia libica di Khadim e poi a Jufra. Lo stesso giorno, la Russia ha lanciato missili su posizioni della milizia di Dagalo nel nord-ovest del Sudan, secondo fonti regionali e sudanesi. Tutto ciò sta aumentando la tensione tra le milizie libiche e la Russia, e alcuni esponenti della milizia libica hanno chiesto il rimpatrio dei militari che operano in Sudan.
Dagalo è stato un importante alleato della Russia in Sudan, ricevendo armi e addestramento da Mosca per anni.
Ma lo scontro recente di missili terra-aria sparati dalla Russia contro la milizia di Dagalo nel nord-ovest del Sudan potrebbe segnalare una rottura nell’alleanza tra la milizia e la Russia. Molti esponenti della milizia libica stanno chiedendo il rimpatrio dei militari russi che operano in Sudan, e ciò sta ulteriormente aumentando le tensioni tra le due parti. La situazione rimane tesa e incerta, ma sembra che la partnership di lunga data tra la milizia di Dagalo e la Russia sia stata messa in discussione dai recenti eventi.
Secondo l’indagine, la Russia ha stretto relazioni con personaggi chiave del governo sudanese, tra cui il capo dell’intelligence militare e il ministro della difesa, offrendo loro supporto militare e politico in cambio dell’accesso alle miniere d’oro del paese. Questo accordo sembra essersi evoluto a partire dal 2014, quando la Russia ha subito sanzioni occidentali in seguito all’invasione della Crimea.
In questa situazione, le miniere d’oro del Sudan sono diventate per Mosca un’alternativa importante ai mercati occidentali. Secondo le indagini, la Russia ha fornito al Sudan non solo tecnologia militare avanzata, ma anche supporto logistico e finanziario per la sua campagna militare nel Darfur e in altre regioni del paese. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni sulla trasparenza degli accordi e sulle implicazioni per i diritti umani e la democrazia nel Sudan, dove l’accordo russo sembra aver legittimato una leadership che è stata criticata per la sua brutalità e la sua scarsa attenzione alla democrazia e ai diritti umani.
La loro alleanza sembra essere ora sotto pressione a causa della crisi economica e politica in Sudan ma anche delle proteste popolari contro la violenza.
L’Unione Africana e la comunità internazionale hanno condannato la brutale repressione delle proteste e hanno chiesto una soluzione pacifica alla crisi politica.
Inoltre, molti paesi hanno annunciato sanzioni contro le autorità militari sudanesi. Tuttavia le milizie governative hanni continuato a combattere con le milize, sedare le proteste, arrestare i leader dell’opposizione e limitare la libertà di espressione. La situazione nel paese rimane instabile e incerta.
D’altro canto, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno espresso preoccupazione per la situazione in Sudan e hanno chiesto il dialogo tra tutte le parti coinvolte. Tuttavia, c’è stata anche la notizia che l’Arabia ha bloccato i conti bancari di alcuni leader dell’opposizione sudanese che risiedono nel paese. Allo stesso tempo, l’Etiopia sta cercando di mediare tra le parti in conflitto e ha inviato una delegazione di alto livello a Khartoum per incontrare i leader delle proteste. Inoltre, gli Stati Uniti hanno deciso di sospenderle le negoziazioni con il Sudan fino a quando non sarà stabilito un governo civile. Tutto ciò dimostra come il conflitto in territorio sudanese non è solo una questione interna, ma si tratta di interesse per molte potenze esterne, che cercano di influenzare la situazione.
La CNN ha condotto un’inchiesta su una possibile correlazione tra Mosca, Libia e il generale libico Haftar e l’organizzazione Reporters Without Borders (RSF), a causa dei presunti aiuti finanziari ricevuti dall’estero. RSF ha negato di aver ricevuto qualsiasi aiuto dalla Russia e dalla Libia, mentre non ci sono state risposte da parte di Haftar o del capo di Wagner, Prigozhin, alle richieste di commento della CNN.
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