Gli attuali rapporti tra Israele e Iran non sono di certo sereni e le divergenze riemergono in questo periodo storico, più forti che mai. Dopo i recenti attacchi, attuati in territorio iraniano attribuiti a Israele, è riemersa una questione nella quale c’entra anche la Germania che, proprio oggi, si appresta ad accogliere il premier israeliano Netanyahu.
Nel novembre 2021 Una sinagoga di Halle in Germania è stata colpita da un attacco terroristico, che ha preso di mira la popolazione ebraica e con modalità simili lo scorso novembre si è verificata la stessa situazione in una sinagoga di Essen che è stata colpita da due proiettili. I due casi sono stati descritti come collegati, almeno inizialmente, ma le indagini hanno rivelato un quadro differente e emerge la che le Guardie della rivoluzione islamica dell’Iran siano coinvolte effettuato le indagini sull’accaduto.
Tutto ciò emerge nel momento in cui il primo ministro israeliano, sommerso dalle preteste contro la riforma Giudiziaria, sta per essere accolto dal primo ministro tedesco Schulz.
La comunità ebraica in Germania ha ricevuto diversi attacchi terroristici che hanno minato l’incolumità del genere soprattutto nei pressi dei luoghi di culto religiosi ebraici.
Una sinagoga centenaria situata ad Essen in Germania è stata colpita nel novembre scorso e le notizie emerse avevano collegato l’attentato a quello avvenuto nel 2021 nella sinagoga di Halle, che ha hai ricevuto sostanzialmente lo stesso tipo di attacco.
La vicenda della sinagoga di Halle è stata attribuita però da un gruppo gli estremisti di destra tedeschi ma è emerso invece che le due vicende terroristoche non sono strettamente collegate.
Emerge chiaramente che invece la sparatoria di Essen e stata collegata ad un’altra questione già nota, di cui però non era emerso nulla in merito agli attacchi agli ebrei in Germania.
La sparatoria è stata attribuita a Ramin Yektaparast che è il il capo di una banda di motociclisti ed è ricercato per sospetto omicidio in Germania, dove viveva, ma ha deciso di lasciare la Nazione ora vive in territorio iraniano ed accusato di continuare ad attuare e a progettare attacchi antisemiti dall’Iran.
A dicembre un funzionario dell’intelligence statunitense ha riferito della possibilità che fossero coinvolte le forze iraniane nell’attacco alla sinagoga. Anche il Washington Post, la scorsa settimana, ha spiegato che, fonti anonime dell’intelligence tedesca ma anche di quella statunitense, hanno collegato Yektarapast al Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Gli Stati Uniti ritengono che i militari della Guardia Rivoluzionaria siano a tutti gli effetti un’organizzazione terroristica mentre per le autorità tedesche non è ma è stata assunta la stessa posizione in maniera ufficiale in merito al corpo di polizia iraniano.
Yektarapast è scappato dalla Germania nel 2021 per raggiungere l’Iran, dopo essere stato considerato sospettato di un raccapricciante omicidio nei confronti di un leader della banda degli Hells Angels.
Secondo le autorità di Washington è una prassi di Teheran attirare terroristi da impiegare negli attacchi interni ed esterni al Paese. Questo viene precisato da un ex funzionario dell’antiterrorismo statunitense.
Matthew Levitt, membro del Washington Institute for Near East Policy, ha affermato che le forze dell’ordine hanno precisato di aver notato un cambiamento nel genere degli atti compiuti dai terroristi che da obbiettivi di alto livello, si stanno concentrando ora invece su obbiettivi più morbidi sia all’interno del paese che all’estero per colpire i nemici stranieri.
Levitt ha riferito: “è allora che entrano in gioco i complotti contro gli ebrei”.
Non si tratta di casi isolati dato che negli ultimi anni sono stati presi di mira cittadini israeliani ed è vero in diverse zone d’Europa.
Lo scorso anno durante l’estate un gran numero di israeliani hanno trascorso le vacanze in Turchia e sia l’intelligence israeliana che quella statunitense, hanno riferito di aver sventato attacchi che sarebbero stati attuati da una cellula iraniana.
I terroristi erano stati incaricati di prendere di mira i cittadini di Israele che si trovavano in vacanza. Questo a causa dell’uccisione di un noto comandante di Teheran presumibilmente per mano di milizie israeliane.
Sono stati scelti come obbiettivo anche numerosi soggetti ebrei e israeliani di spicco nell’ambito internazionale come per esempio il filosofo ebreo Bernard–Henri Levy. Ma anche il capo del Consiglio centrale degli ebrei in Germania Schuster è stato ampiamente preso di mira.
Scavando nel passato non si può evitare di menzionare un attacco attuato dall’Iran in confronti della comunità ebraica e va a ricordato il bombardamento avvenuto a Buenos Aires nel 1994, all’interno di un centro ebraico che ha provocato la morte di 85 persone.
Nonostante il caso sia rimasto irrisolto oggi dell’attentato sono sospettati due alti funzionari dell’Iran.
Quindi si tratta di una faida Tra Israele e Iran che prosegue da molto tempo e che rimane nell’ombra ma provocando numerose vittime civili.
Proprio mentre le autorità tedesche rivelano un repentino aumento dei crimini causati dall’odio antisemita e dal razzismo, si apprendono nuove informazioni in merito agli attacchi avvenuti nelle sinagoghe in Germania.
Osservando i dati nazionali si evince un aumento del 29% dei crimini d’odio (denunciati) nel 2021 rispetto all’anno prima.
Anche gli ultimi dati emersi da Berlino hanno mostrato un chiaro aumento dell’odio antisemita e la conseguente crescita dei crimini rivolti a cittadini ebrei. Per rendere l’idea con qualche numero nel 2022 sono stati segnalati circa 700 incidenti di questo genere, contro i 386 segnalati e denunciati nel 2019. Va precisato che in questa considerazione, riportata dal quotidiano Judische Allgemeine, i reati dichiarati sono comprensivi anche di quelli minori come per esempio anche il vandalismo.
Secondo le autorità tedesca in quel precido periodo, dove l’aumento ha segnato un repentino peggioramento era in voga un movimento anti vaccinazione, che ha paragonato le restrizioni necessarie al contenimento del COVID-19 con l’olocausto. In Germania la negazione e la minimizzazione dell’olocausto sono considerati un reato e in questo senso sono presenti leggi restrittive per regolare la questione.
Va precisato che nello stesso periodo si sono verificati anche molti episodi di violenza ma si ha riscontrata una maggiore attività anche dei gruppi estremisti di estrema destra tedeschi e proprio per questo le autorità hanno deciso di arrestare a dicembre 2022 un’organizzazione formata da numerose persone che avevano come progetto quello di rovesciare il governo.
Lo scorso maggio In Germania sono state trovati dalla polizia tedesca esplosivi assieme a materiale antisemita presso l’abitazione di un’adolescente, che aveva in programma di attaccare una scuola a Essen.
I rapporti e le relazioni bilaterali tra Iran e Israele hanno subito diverse fasi e oscillazioni, in quanto inizialmente non erano presenti rapporti stretti tra autorità ma dalla 1953, momento in cui al comando dell’era c’era la famiglia Pahlavi, fino al 1979 i rapporti hanno subito un costante miglioramento e le tensioni tra autorità israeliane e iraniane si sono appianate notevolmente durante questo periodo.
Dal momento in cui nel 1979 è stata attuata la rivoluzione iraniana, che ha decretato l’ascesa delle forza islamica al potere, il deterioramento si è notato immediatamente ed è peggiorato fino agli anni 90, dove con la guerra del Golfo l’ostilità tra Israele e Iran è andata sempre aumentando.
Se i rapporti pacifici avevano portato anche l’Iran a riconoscere lo stato israeliano, nonostante non avesse votato parere favorevole per la suddivisione della Palestina, il ritorno delle fazioni islamiche più estremiste al potere hanno generato l’effetto contrario e quindi Israele non è stato più riconosciuto dalle autorità di Teheran come uno stato indipendente.
Khomeini decise ad interrompere tutti i rapporti diplomatici e le collaborazioni in essere con Israele e, da quel momento, è stato un susseguirsi di accuse reciproche e malcontento, che sicuramente verrà alimentato nuovamente dalle notizie emerse inerenti gli attacchi alle sinagoghe in Germania.
Tutto ciò accade nel momento in cui il premier Netanyahu, sommerso dalle critiche per l’escalation di violenza in Palestina ma anche per la crisi interna causata dalle riforme legislative proposte dal suo nuovo governo, si appresta ad incontrare le autorità tedesche.
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