L’AgCom ha deciso di regolamentare l’attività professionale degli influencer italiani, che sarebbero assimilabili a emittenti tv e ai video on demand. Ecco le novità sulle nuove regole.
L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ovvero l‘AgCom, ha deciso di portare a una consultazione pubblica un documento in cui vengono illustrate le misure che gli influencer italiani dovrebbero seguire.
Al momento niente è ancora deciso e approvato, ma tra 60 giorni arriverà un verdetto sulla delibera pubblicata. Ecco quali sono i punti in evidenza che regoleranno il lavoro di queste figure ormai consolidate.
Novità in arrivo per tutti gli influencer italiani, o almeno che chi ha raggiunto grandi numeri sui social network.
In una nota diffusa dall’AgCom, il Consiglio ha indetto una consultazione pubblica per approvare le misure che gli influencer e i soggetti che creano contenuti (anche detti content creator) dovranno seguire per svolgere il loro lavoro.
Nella nota si legge:
Gli influencer svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi, quindi sono chiamati al rispetto delle misure previste dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi.
Quindi, la professione di influencer viene messa praticamente sullo stesso piano del mondo delle tv e dei video on demand, per questo motivo secondo l’AgCom i professionisti del settore devono seguire le stesse regole imposte ai programmi televisivi.
Questa scelta è dovuta, come spiega l’Autorità, visto che questo mestiere, ormai non più nuovo, è diventato rilevante nella nostra cultura, tramite la diffusione dei social media, per cui tutti gli influencer hanno una responsabilità editoriale verso il loro pubblico.
Lo scopo della regolamentazione è quello di avere nei contenuti maggiore trasparenza e anche una più consolidata consapevolezza nei confronti del pubblico e degli stakeholders.
L’AgCom, infatti, spiega:
Il presupposto è che gli influencer svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale e sono, dunque, chiamati al rispetto delle misure previste dal Testo unico, laddove ricorrano i requisiti evidenziati nel documento sottoposto a consultazione.
L’AgCom ha ritenuto opportuno creare una diversificazione tra diverse tipologie di influencer, che ha diviso in due categorie.
Da un lato ci sono coloro che propongono contenuto audiovisivi in modo continuo, con un’organizzazione e un’offerta nei confronti del loro pubblico simile a quella di un servizio media on-demand, come ad esempio i canali YouTube.
Per loro gli obblighi inseriti nel testo unico proposto saranno totali, tra cui l’iscrizione al Roc, la disciplina in materie di opere europee e indipendenti, e la Scia (segnalazione certificata di inizio attività).
Dall’altro lato ci sono, poi, i soggetti che operano in maniera meno strutturata e non continuativa.
Per questi professionisti non sarà applicata la normativa relativa agli audiovisivi nella sua interezza, ma solo una parte.
Non resta che attendere la fine della consultazione pubblica, che avrà termine dopo 60 giorni dalla pubblicazione della delibera.
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