Si riempie di nuovo l’hotspot di Lampedusa, dove nella giornata di ieri sono arrivati sull’isola 1.292 migranti.
I nuovi ospiti hanno portato il centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola a un nuovo record negativo, infatti non è mai stato così pieno e basta una sola giornata intensa come quella di ieri per vanificare i trasferimenti che avvengono in giorni di lavoro, per alleggerirlo. Qui ci sono ora oltre 2.000 persone, una situazione insostenibile.
Se parliamo dell’emergenza migranti, Lampedusa è sicuramente il luogo simbolo più rappresentativo di questa problematica europea di cui però l’Italia sembra doversi fare carico da sola. Non vengono infatti messa in atto misure concrete per arginare gli sbarchi o comunque ciò che è stato fatto non è sufficiente.
La scorsa notte infatti sono giunti 696 migranti, al termine di una giornata caratterizzata da molti altri arrivi, per un totale di 1.292 migranti, giunti sull’isola con 14 barchini agganciati dalle autorità italiane oppure intercettati al largo di Lampedusa.
E nonostante il lavoro costante della Prefettura di Agrigento per alleggerire l’hotspot di contrada Imbriacola, questo è di nuovo pieno e stavolta in maniera gravissima. Ricordiamo infatti che la capienza massima, per consentire il limite della decenza e condizioni di assistenza ottimali, è di 400 persone ma attualmente ci sono 2.069 ospiti.
Sono dati allarmanti che fanno capire che gli interventi finora intrapresi non sono risolutivi. Come abbiamo riportati alcuni giorni fa, gli stessi trafficanti parlando con alcuni giornalisti in forma anonima, hanno detto che “la Meloni deve rassegnarsi”, perché coloro che scappano da povertà e persecuzioni sono così disperati che non si fermeranno davanti a nessun rischio o divieto, pur di scappare e cercare condizioni di vita migliori.
Come Lampedusa è il luogo di arrivo più “gettonato” per questi viaggi pericolosissimi in mare aperto e a bordo di carrette che difficilmente reggeranno, allo stesso modo Sfax gira da tempo nelle pagine di cronaca come luogo di partenza.
Si tratta della seconda città e centro economico della Tunisia. Ha un porto situato a circa 270 chilometri da Tunisi e diverse spiagge da cui appunto partono i viaggi clandestini.
Non si tratta certo di crociere ma il prezzo è comunque molto caro, non fisso ma variabile a seconda di chi organizza il tutto. Gli ultimi sbarchi di ieri sono partiti proprio da qui e il prezzo per la traversata va dai 355 ai 740 euro a testa, relativamente basso se guardiano a viaggi passati, addirittura per quello che è diventato tristemente noto come la strage di Cutro, ne vennero chiesti 8.000.
Sempre ieri, una delle traversate è partita invece da Kerkenna, sempre in Tunisia, ad un prezzo considerevole: più di 2.000 euro a testa. Ancora, altre carrette sono partite da Zuara, Sabratha e Karabolli, in Libia. Questo è il secondo Paese con più percentuali di partenze e in questo caso il prezzo da pagare ai trafficanti è stato di 2.300 euro a testa.
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