113 migranti sono arrivati a Lampedusa durante la notte scorsa.
La Capitaneria di Porto e la Guardia di Finanza insieme hanno soccorso le tre imbarcazioni arrivate a Largo dell’isola.
Sulle imbarcazioni c’erano donne e minori oltre che uomini. Le donne hanno raccontato di essere provenienti dal Mali, Sierra Leone, Benin, Costa d’Avorio, Guinea, Sudan e Camerun.
Alcuni di loro hanno spiegato di essere partiti da Sfax, El Chebba e Mahdia in Tunisia. C’è chi ha pagato tra due e tremila dinari a testa per poter essere imbarcati con la speranza viva di poter arrivare a Lampedusa sani e salvi.
16 hanno invece speso 6000 dinari, Ad ogni modo in una delle più grandi isole sono sbarcati 450 migranti. Sulla prima imbarcazione c’erano 48 persone. Tra queste, 15 donne e 2 minori. Invece sulla seconda, erano in 45, tutti uomini. Questi, ai soccorritori impegnati nelle operazioni di salvataggio e riconoscimento, hanno detto di essere partiti da Sfax, in Tunisia.
20 migranti invece sono stati rintracciati dalle Fiamme Gialle, avevano preso il largo da Mahdia. Tra questi 20, 2 donne e 8 minori. Sono sbarcati al molo Favaloro. Dopo il primo triage sanitario, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, soltanto qualche ora hanno potuto lasciare l’hotspot.
In totale sono 360 i migranti che hanno lasciato l’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa nelle mattinate. All’alba c’erano 803 ospiti a fronte di circa 400 posti disponibili. A disporre il trasferimento è stata la Prefettura di Agrigento, in accordo con il Viminale. Insieme stanno cercando di alleggerire la struttura di prima accoglienza, che è ormai satura. La situazione degli sbarchi dei migranti è ormai completamente fuori controllo.
Proprio a Maggio è stato dato l’ok al nuovo piano di evacuazione dei migranti dall’hotspot di Lampedusa. Le indicazioni vengono fornite dal Commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti.
Il trasferimento dei migranti, secondo il nuovo piano, avviene seguendo i tempi necessari che permettono di svolgere adeguatamente le procedure di identificazione e di prima assistenza sanitaria senza però dilungarsi troppo.
Il prefetto Valenti ha lavorato tantissimo in queste settimane alla realizzazione di un piano privo di svantaggi che mira alla rapidità e alla sicurezza. Al termine degli incontri è riuscito a mettere a punto un’azione ad hoc volta a svuotare l’hotspot dell’isola anche nei periodi di picco degli sbarchi, che avvengono spesso durante il week end.
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