He did it, again. Eminem ricompare senza preavviso con l’uscita di un nuovo album, music to be murdered by. Infatti, il rapper di Detroit, dopo due anni rompe il silenzio, con l’uscita del nuovo album ispirato dal regista britannico Alfred Hitchcock. Dunque, é chiara l’allusione al regista che presenta il suo unico album, anch’esso intitolato Music to Be Murdered By, del 1958.
Il disco contiene 20 tracce e featuring d’eccezione come Ed Sheeran, Black Thought, Q-Tip, Royce Da 5’9″, Anderson Paak, Young M.A. e un featuring postumo di Juice WRLD. Nel brano “I Will” ci sono anche tre quarti del supergruppo Slaughterhouse: Royce, Joell Ortiz e Kxng Crooked.
Eminem non delude le aspettative, in questo originale quanto frizzante accostamento al genio cinematografico britannico, riesce a creare un prodotto artistico degno di lui. Infatti, in questo album ritroviamo il vecchio Slim Shady, che ci riporta indietro ai tempi di 8 mile, ma anche il più recente Eminem con la barba, che sperimenta e gioca con i nuovi suoni dell’hip pop moderno.
Nel disco, articolato in 20 tracce, non si limita a citare il titolo e la copertina dell’omonimo album di uncle Alfred, ma in alcuni singoli ci infila spezzoni di discorsi del regista, fino a dedicare tracce intere contenenti discorsi di Hitchcock, intrisi di black humor. Ad ogni modo, non sorprende che che Eminem lo conosca e che se ne sia in qualche modo appropriato. Tre tracce più di altre sono simboliche in questo album, che ne tracciano l’impronta che Eminem ha voluto comunicare.
In Darkness, un pezzo che parla dell’esplosione di violenza legata alla diffusione delle armi negli Stati Uniti, il rapper dimostra subito di essere ancora in forma. Uscito insieme al video, questo pezzo è politicamente impegnato affrontando una delle tragedie più significative in questo ambito, quella di Las Vegas. Fronteggia questo argomento in perfetto stile Stan, vestendo i panni dell’autore di questa tragedia. Nel singolo sopra citato Slim Shady ritorna alle sue origini e ci regala pura cupezza e sentimentalità, analizzando in profondità ciò di cui parla con uno storytelling che non può lasciare nessuno indifferente.
Those Kinda Nights di Eminem feat. Ed Sheeran, con il quale torna a fare squadra dopo la collaborazione in Remember the Name. Qui il rapper riporta l’ascoltatore agli inizi degli anni ‘2000, parlando di una notte della sua vita, tra feste, droghe e donne. In questa traccia, Eminem sperimenta un nuovo sound. Infatti, eccetto il testo in perfetto stile back in the days, viene accompagnato da una musicalità tutta nuova e melodica vicina all’hip-pop moderno, marchio di fabbrica del cantante britannico Ed Sheeran.
In questo pezzo, Godzilla, si rivede il vecchio Eminem. Infatti sia il testo che il ritmo, riprendono i tratti del vecchio Slim Shady. La canzone ricorda uno dei pezzi più famosi dell’artista, Rap God. Infatti, il singolo ci delizia con un extrabeat degno del vero Eminem, dove snocciola una serie di scioglilingua da capogiro.
Ironico, pungente e con un flow invidiabile. Eminem ritorna senza fare sconti nella scena, con il suo album, music to be murdered by. Indubbiamente, l’artista di Detroit, è riuscito nel suo intento. Uccidere la musica.
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