È stato messo a segno un altro attacco terroristico da parte delle milizie Isis in Siria nei confronti di civili e militari, che stavano cercando tartufi nella zona a est di Hama. Sono rimaste uccise 26 persone mentre questa modalità di attacco è sempre più utilizzata dai membri delle milizie dello Stato islamico, che sta mettendo a segno sempre più attacchi e si fronti differenti ma che ha sempre più a cuore il combattere contro le milizie statali siriane.
Nonostante il territorio siriano sia stato devastato dal terribile terremoto, che ha colpito il nord del Paese e la Turchia provocando decide di migliaia di morti e devastando aree siriane che notoriamente occupate dai gruppi ribelli islamici, il presidente Assad non ha esitato a colpire, a poche ore dal sisma, una roccaforte a nord del paese ritenuta una base delle milizie islamiche ribelli. La lotta interna in Siria prosegue da molti anni e ha portato la popolazione alla dispersione e la crisi che vive attualmente è profonda e difficile da colmare anche per la posizione anti occidente del presidente Assad.
Le milizie dell’Isis hanno iniziato una pericolosa escalation di violenza che sta colpendo diverse nazioni e hanno anche deciso di unire le forze con i gruppi ribelli sostenuti dall’iran come Hamas ed Hezbollah, con un incremento notevole dopo la violenza utilizzata nei confronti della comunità musulmana ad Al-Aqsa da parte delle polizia di Israele. Una chiamata generale alla Jihad islamica che preoccupa enormemente le autorità internazionali, ma che purtroppo per la popolazione siriana è quotidianità.
Nella zona di Duizen a est di Hama è stato attuato un attacco terroristico da milizie presumibilmente appartenenti all’Isis, che ha colpito un gruppo di cittadini ma anche militari che stavano cercando tartufi nei dintorni.
È stato riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani che l’attacco delle milizie Isis ha colpito: “civili e militari mentre cercavano “tartufi” nella zona di Duizen, a est di Hama, di cui almeno 10 provenienti dal Milizia di “Difesa Nazionale”.
Nell’attobterroristico sono stati uccisi anche soldati appartenenti alla milizia di Difesa nazionale.
Inoltre l’Osservatorio siriano ha precisato che: “quattro membri della milizia Difesa nazionale sono stati uccisi, a seguito di un attacco lanciato da membri delle cellule dello Stato islamico, mentre erano alla ricerca di tartufi, nel Area di Duizen, a sud-est di Uqayribat, nelle campagne di Hama.Al-Sharqi, i morti provenivano dal villaggio di Al-Joumqaliya.”
Si apprende inoltre che un cittadino è stato ucciso a seguito di colpi di arma da fuoco, che lo hanno raggiunto mentre si trovava anch’egli alla ricerca di tartufi ma nella zona di Dwezen.
Le forze di Assad hanno attuato numerosi attacchi dall’inizio dell’anno che si sono concentrati principalmente a Raqqa , Deir Ezzor e Aleppo.
Sono stati uccisi dagli attacchi statali contro il terrorismo, ma anche da quelli attuati dagli alleati siriani che appoggiano la lotta contro il terrorismo e vogliono sradicarlo, 137 forze del regime islamico e delle sue note e fedeli milizie, tra cui 24 appartenenti ai gruppi filo iraniani sostenuti da Teheran.
Le operazioni attuate sono state 72, dislocate in diverse aree, compreso il deserto, e sono state messe a segno mediante attacchi armati ed esplosioni, ma anche imboscate nella zona a ovest dell’Eufrate, nel deserto di Deir Ezzor, Raqqa, Homs, As-Suwayda, Hama e Aleppo.
Hanno perso la vita anche 136 cittadini a causa degli attentati attuati dai terroristi dell’Isis.
26 operazioni sono state portate a termine nel deserto di Homs, dove sono stati uccisi 51 militari, 13 dei quali appartenenti ai gruppi affiliati all’Iran, ma anche 84 civili.
Nove operazioni sono state svolte nel deserto di Raqqa provocando 16 morti tra le milize ribelli, ma anche tre militari e un civile hanno perso la vita nell’operazione.
Sembra che siano stati attaccati da membri Isis anche quattro pastori nella Siria orientale e più precisamente nella zona di Deir Ezzor, stando a quanto riferito dall’osservatorio siriano per i diritti umani.
I sospetti jihadisti hanno colpito i pastori in sella a motociclette con fucili automatici e prima di fuggire dal luogo hanno sottratto il gregge.
Nonostante la pericolosità della ricerca di tartufi, dato gli attacchi sempre più frequenti attuati dall’Isis, la popolazione vede un’opportunita economica non trascurabile in un luogo che è devastato da una crisi economica e umanitaria che si protrae da oltre undici anni.
Il poter realizzare una cifra elevata per gli standard della Siria, porta i cittadini a rischiare la vita e le milizie dello Stato Islamico non rinunciano ad attaccare nei momenti di debolezza e, pertanto, sfruttano la situazione per portare avanti la loro espansione islamica.
I cittadini siriani cercano il tartufo nel deserto che è noto per essere il nascondiglio delle milizie islamiche ed è inoltre molto pericoloso perché pieno di mine antiuomo.
Stando a quanto riferito dall’Osservatorio, che ha una fitta rete di fonti in Siria, lo scorso anno sono morte più di 200 persone, per la maggior parte civili, uccisi dagli attacchi dell’Isis o dalle mine.
Lo Stato Islamico ha visto ridurre sensibilmente la sua influenza in Siria dal marzo 2019, dopo un’operazione su vasta scala attuata dagli Stati Uniti, ma nonostante ciò le milizie islamiche ribelli non vogliono abbandonare il territorio e continuano a generare attacchi terroristici mortali.
Purtroppo questo fenomeno non è ancora stato radicato e, nonostante le indicazioni atte a mettere in guardia la popolazione, il guadagno per un chilo di tartufo arriva a 25 dollari e il salario medio in Siria è di 18 dollari mensili. La crisi umanitaria ha prosciugato una popolazione che nel corso degli anni di guerra civile tra forze statali e milizie ribelli si è vista portate via la quotidianità che si è trasformata in sopravvivenza.
Le autorità irachene hanno dichiarato di aver arrestato quattro terroristi nella zona di Ninive, tra cui un sospetto leader dell’organizzazione terroristica dell’Isis.
L’agenzia irachena Ina ha riportato una nota rilasciata dall’intelligence che riporta: “I distaccamenti dell’agenzia di intelligence del ministero dell’Interno sono stati in grado di arrestare quattro sospetti che hanno dimostrato di essere affiliati a bande terroristiche (ISIS) nel Governatorato di Ninive”.
Sottolineando inoltre che le indagini hanno rivelato che uno dei sospettati era in movimento tra le provincie di “Diyala, Kirkuk e Ninive ed è uno dei leader pericolosi di ISIS e contro di loro sono state prese le necessarie misure legali.”
Oltre a questa operazione nella giornata di ieri, 15 aprile, hanno tratto in arresto altri due terroristi islamici nelle operazioni consorte a Ninive e Anbar.
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