Un nuovo bonus 382 euro potrebbe arrivare a dare una boccata d’ossigeno alle famiglie italiane con particolari requisiti. Vediamo di cosa si tratta.
Per il bonus in questione non è necessario fare richiesta ma si tratta di una misura di cui si può beneficiare una tantum.
Dopo solo cinque mesi è arrivato il Decreto Attuativo che da il via alla Carta Risparmio Spesa 2023. Il Decreto è stato firmato da Lollobrigida e Giorgetti. Si tratterà di 382 euro a famiglia su carta ricaricabile nominale che serviranno per acquistare beni alimentari o comunque di prima necessità. Le carte saranno attive da luglio.
Per questo tipo di misura, il Governo Meloni ha investito, come si evince dall’ultima legge di Bilancio, una somma pari a 500 milioni di euro. Metà di questa somma di denaro sarà destinata a quei Comuni che hanno più persone residenti. L’altra metà della somma, invece, verrà consegnata ai cittadini sulla base del rapporto tra il reddito medio nazionale di ognuno e quello dello stesso Comune.
La platea dei beneficiari sarà parecchio ristretta. Le persone potenziali, però, sono circa un milione. Si tratta comunque di un beneficio che vale per ogni singola famiglia ed erogato una tantum. Ciò significa che non ci saranno, per il momento, altre misure simili di cui poter far richiesta.
Tra i requisiti, è necessario essere residenti sul territorio italiano, essere iscritti all’anagrafe del proprio comune, avere un Isee non superiore ai 15000 euro. I Comuni gestiranno l’erogazione e garantiranno l’erogazione prioritaria per quelle famiglie che hanno un Isee più basso, con figli piccoli e non meno di tre componenti.
Soltanto in caso di avanzi e rimanenze potranno essere ammessi al beneficio anche i nuclei familiari unipersonali. Sono comunque escluse dal beneficio tutte le famiglie che percepiscono altri redditi come il reddito di cittadinanza, la CIG o il reddito di inclusione. Non bisogna percepire nemmeno altre misure al sostegno del reddito.
I soldi del bonus 382 euro caricati sulla carta possono essere spesi con poche libertà. Possono essere spesi, infatti, soltanto presso quegli esercenti che hanno aderito all’iniziativa.
Tra i vantaggi il fatto che non c’è da fare domanda. Sarà l’INPS ad individuare la platea e, attraverso i comuni, inviare questa carta. Quest’ultima, comunque somiglia ai buoni che prima venivano erogati da ciascun comune.
In particolare, potrebbe vedersi recapitare prima la carta spesa, una famiglia composta da almeno tre persone di cui una almeno sia nata entro il 31 dicembre 2009. La riceveranno successivamente, le famiglie che si compongono di non meno di tre membri di cui almeno una che ha visto la luce entro il 31 dicembre 2005. Soltanto dopo sarà la volta di quelle famiglie composte da non meno di tre persone.
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