E’ stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale per la Sanità 19-21, con aumenti in media in busta paga fino a 175 euro lordi: tutte le novità.
Tra le principali novità anche l’indennità per gli infermieri, una nuova classificazione professionale e gli arretrati. E ancora una maggiore regolamentazione dello smartworking per gli amministrativi del settore sanitario. La soddisfazione del presidente dell’ARAN: “Primo contratto post pandemia fondamentale”.
Smartworking per i lavoratori nelle sedi amministrative, arretrati, indennità. Sono solo alcune delle novità del contratto – già firmato – per la Sanità.
A partire dal gennaio del 2021 ci sarà dunque un riconoscimento nel nuovo trattamento economico, di 91 euro in media di incremento degli spendi tabellari, mentre per quanto riguarda la contrattazione integrativa saranno 12 euro al mese – sempre per 13 mensilità.
Previsto anche un ulteriore aiuto dal punto di vista finanziario per le aziende e gli enti, nel sistema di classificazione professionale, di 12 euro al mese per 13 mensilità.
Per gli infermieri la firma del contratto nazionale istituisce dunque l’indennità specifica. Un’indennità a tutela del malato, dell’infermiere e di altri lavoratori del settore sanitario che operano nei servizi di pronto soccorso.
Dunque la rivalutazione si attesta circa al 7,2%, per una media di incrementi medi del personale di circa 175 euro al mese. Un rinnovo molto importante, il primo dopo la pandemia, che tende non solo ad aumentare le cifre dei contratti, a tutelare i lavoratori, ma anche e soprattutto a modernizzare una categoria ossia quella degli operatori sanitari.
Ne è sicuro il presidente dell’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, il quale si dice soddisfatto degli obiettivi già prefissati nella legge di bilancio. Trattativa lunga ma importante continua Antonio Naddeo, che in un recente intervento ha fatto sapere che tra le più significative novità ci sarebbe quella del sistema di classificazione professionale.
Ci saranno dunque adesso aree intermedie tra dirigenza e altri livelli, mentre lo smartworking viene disciplinato finalmente anche per le aziende sanitarie. Ma anche le indennità, conclude Naddeo, hanno giocato un ruolo chiave in quanto incrementi stipendiali fondamentali per la crescita del settore.
Anche Paolo Zangrillo si è detto molto soddisfatto per la firma, ringraziando Naddeo, e per il nuovo contratto tra Aran e organizzazioni sindacali. Sono 550mila i dipendenti di cui 277mila infermieri, ad essere coinvolti nel nuovo contratto. Ma in generale, continua Zangrillo, un settore che durante la pandemia è stato molto impegnato e che continua ad esserlo ancora oggi.
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