Il nuovo Dpcm per contrastare l’aumento dei casi di Coronavirus potrebbe arrivare “nelle prossime ore”. Il tentativo che si sta facendo è quello di non paralizzare il Paese.
Su Rai Radio 1 a Radio anch’io Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, ha spiegato che non ci sarà un lockdown rigido, ma “light”, simile al modello tedesco.
“È abbastanza complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light”.
Secondo quanto si apprende, è stato indetto un nuovo vertice tra governo e Regioni, con Comuni e Province, nel pomeriggio di oggi, martedì 3 novembre. Presenti anche i ministri Boccia e Speranza, il commissario Arcuri e il capo della Protezione civile, Borrelli.
Il governo, in vista della nuova stretta, sta lavorando al dl ristori bis. Secondo Adnkronos, il nuovo decreto dovrebbe sfiorare i due miliardi di euro.
I lavori del ministero dell’Economia sul decreto sono andati avanti nella notte. Questo perché l’obiettivo è quello di riuscire a varare il dl quasi in parallelo al nuovo Dpcm.
Le risorse dovrebbero essere recepite tra i saldi della Nadef, pari a un miliardo di euro, e altri avanzi di bilancio del 2020, con un balzo in avanti della dotazione finale rispetto al miliardo e mezzo ipotizzato in origine.
Al Mef si lavora in queste ore per riuscire a suddividere i codici Ateco in relazione alle regioni, in modo da procedere con i ristori nelle aree più colpite, ovvero quelle che subiranno un lockdown quasi totale.
La sfida principale, che vede impegnato anche il Ministero dello sviluppo economico, è quella di creare un meccanismo flessibile e differenziato che si adatti a tutte le variabili: zone rosse-filiere colpite, una mappatura non statica ma soggetta all’evoluzione del contagio.
“Vedremo tra qualche ora in che misura il governo deciderà. Ma se saremo costretti a sospendere qualcuna delle nostre attività, sarà una sospensione che vogliamo breve, per essere pronti a ripartire come prima senza doverci più fermare“, ha detto il governatore Alberto Cirio sul rischio lockdown per il Piemonte a margine di una conferenza stampa del Museo Egizio di Torino.
“Queste settimane saranno difficili, delicate, dolorose, ma hanno una fine. Possiamo chiedere un sacrificio, l’ennesimo, ma solo se c’è una prospettiva, solo se diciamo che questo è il sacrificio per poi ripartire normali e per sempre“.
L’Italia sarà divisa in tre fasce di colore, verde, arancione e rossa, che corrisponderanno alle diverse fasi di criticità.
Nella zona rossa, in cui al momento sono state inserite Lombardia, Piemonte e Calabria, verrà applicato un lockdown “light”. In queste regioni resteranno aperte solo le industrie e le scuole fino alla prima media. Saranno invece chiusi tutti gli esercizi commerciali, ma rimarranno aperti i servizi essenziali.
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