Manca ancora qualche mese al nuovo esame di terza media 2018: cosa cambia rispetto al passato? Con le regole previste dalla legge sulla Buona Scuola l’esame che conclude la scuola secondaria di primo grado subisce, da quest’anno, un vero e proprio stravolgimento: tre le prove scritte previste, abolizione del test Invalsi dall’esame conclusivo e più peso al curriculum degli allievi. Non solo le prove vere e proprie, i cambiamenti riguardano anche i criteri di giudizio, dato che i risultati ottenuti durante tutto il triennio contribuiranno parecchio alla valutazione finale. Ma ecco, più nel dettaglio, tutte le novità del nuovo esame di terza media 2018.
Nuovo esame di terza media 2018, cosa cambia
L’esame di terza media è la prova che verifica la preparazione degli allievi in procinto di passare alle scuole superiori; è composto da una prova di Italiano, una di Matematica, una di Lingua straniera e da una prova orale. Oltre ad una maggiore attenzione ai risultati dell’intero triennio, la prima novità del nuovo esame di terza media 2018 è l’eliminazione dei test Invalsi dalle prove di giugno: vengono, infatti, anticipati ad aprile e diventano necessari per l’ammissione all’esame.
L’ammissione all’esame di terza media 2018
Per poter essere ammessi al nuovo esame di terza media 2018 è necessario che gli studenti abbiano sostenuto il test Invalsi (previsto tra il 4 ed il 21 aprile 2018 – le date cambiano da scuola a scuola), abbiano frequentato almeno tre quarti delle ore complessive di lezione e non abbiano ricevuto particolari sanzioni disciplinari. Rispetto agli altri anni, il nuovo esame di terza media 2018 cambia per il voto di ammissione: si potrà essere ammessi anche con il 5 (cioè con una media inferiore alla sufficienza) che peserà, evidentemente, sul risultato finale dell’esame.
Eliminato il voto in condotta
Il giudizio sul comportamento degli allievi, previsto per il nuovo esame di terza media 2018, sarà espresso con un breve giudizio invece che con voti decimali: la norma che prevedeva la non ammissione con il 6 in condotta è quindi abrogata, mentre rimane confermata la non ammissione per chi subisce sanzioni disciplinari comprovate da specifiche motivazioni.
Nuovo esame di terza media 2018: solo tre prove scritte
Un’altra importante novità riguarda il numero delle prove scritte che saranno, quest’anno, tre: Italiano, Matematica e una per entrambe le Lingue straniere.
La prova d’Italiano
La prova d’Italiano (stabilita dalla commissione d’esame – professori interni più un presidente esterno, proveniente cioè da un’altra scuola) consiste in una serie di tracce diverse rispetto al passato: la riforma del nuovo esame di terza media 2018, infatti, consente di scegliere tra la comprensione e sintesi di un testo letterario, scientifico o divulgativo; la realizzazione di un testo narrativo; e la realizzazione di un testo argomentativo.
La prova di Matematica
Il compito di Matematica (che è una prova interna poiché viene preparata dalla commissione d’esame e non direttamente dal Miur) consiste in una serie di problemi che riguardano l’algebra, la geometria solida, la geometria analitica e la fisica. Le tracce su questi argomenti saranno tre e riguarderanno tre diverse tipologie di test: quesiti a risposta multipla, quesiti a risposta aperta e problemi matematici. Tra le tre tracce elaborate dalla commissione, il giorno del compito ne verrà estratta solo una.
La prova di Lingua straniera
Il nuovo esame di terza media 2018 prevede anche una prova di Lingua straniera, che è unica ma divisa in due sezioni: una per la prova d’Inglese e una per l’altra lingua studiata. I compiti, composti da test e domande, saranno preparati dalla commissione seguendo diverse tipologie: sintesi di un testo, lettera o e-mail, elaborazione di un dialogo, completamento o trasformazione di un testo e questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa o aperta. Come per il compito di Matematica, tra queste tracce, il giorno della prova, ne verrà estratta soltanto una.
Nuovo esame di terza media 2018, i test Invalsi: le novità
Le norme sul nuovo esame di terza media 2018 prevedono, come dicevamo, una struttura ed una modalità diverse delle prove Invalsi, quelle cioè stabilite dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Tre le novità principali: una prova d’Inglese, oltre a quella di Italiano e di Matematica; prove computer based (o CBT, ovvero svolte attraverso l’uso di tablet o pc); e prove che diventano requisito necessario per l’ammissione all’esame conclusivo. In più, cambia la data di svolgimento del test, che non farà più parte dell’esame di giugno, ma verrà anticipato ad aprile in un arco di giorni, indicato dall’Invalsi, dal 4 al 21.
Come si svolgeranno le prove del nuovo test Invalsi 2018? In tre giornate distinte, ognuna delle quali dedicata ad una materia, Italiano, Matematica ed Inglese. Altra novità, oltre alle modalità di svolgimento, la durata del test: gli studenti infatti avranno a disposizione 90 minuti contro i 75 previsti in passato (questo per quanto riguarda le prime due materie, dato che l’Inglese costituisce una novità). Le domande, invece, sono diminuite (10% in meno) poiché, per la definizione dei risultati – si legge nella nota del Miur del 20 febbraio 2018 – ‘la modalità CBT consente di mantenere la stessa precisione nella definizione dei risultati con un numero minore di quesiti di un’equivalente prova cartacea’.
Prove Invalsi 2018: come vengono distribuite
Le prove Invalsi 2018 si svolgono secondo il meccanismo computer based e, per questo, pur mantenendo la stessa difficoltà, cambiano da studente a studente (ogni alunno ha a disposizione una serie di domande estratte da un’ampia banca di quesiti). Cambia anche la somministrazione della prova, che non si svolge più simultaneamente per tutti gli studenti; può avvenire in orari e in giorni diversi, in una stessa scuola o in una stessa classe; oppure per classe o per gruppi di alunni, a discrezione del Dirigente scolastico, in base all’organizzazione interna della scuola, alla connessione Internet e agli strumenti informatici in possesso dell’Istituto.
Correzione e certificazione delle prove
Essendo svolte al computer, le prove Invalsi 2018 non necessitano della correzione da parte dei docenti, ma vengono inviate direttamente all’Istituto che le corregge in modo automatico e contestuale; i risultati faranno poi parte della certificazione finale rilasciata agli alunni al termine dell’esame. Gli alunni con disabilità, infine, svolgono le prove Invalsi 2018 avvalendosi di particolari misure che il consiglio di classe può stabilire in base alle necessità dell’alunno, mentre per i candidati esterni, al pari di quelli interni, lo svolgimento delle prove Invalsi costituisce un requisito necessario per essere ammessi al nuovo esame di terza media 2018.
L’esame orale
L’orale è l’ultima prova dell’esame di terza media ed ha l’obiettivo di valutare le conoscenze degli allievi, la loro capacità di argomentazione e di risoluzione dei problemi, il pensiero critico e le competenze connesse alle attività svolte in materia di Cittadinanza e Costituzione. Generalmente dura dai 15 ai 30 minuti e prevede la presentazione della tesina o mappa concettuale, (la prima, incentrata su un argomento principale scelto dallo studente a cui si collegano argomenti di materie diverse; la seconda, una specie di schema con al centro il tema prescelto da cui partono i diversi collegamenti), e le domande poste dalla commissione.
Il voto finale
Il voto finale del nuovo esame di terza media 2018 (che cambia, lo abbiamo visto, anche per quanto riguarda i criteri di valutazione) dipenderà dalla media dei voti delle prove scritte, dal voto dell’orale e dal voto di ammissione all’esame (su cui influisce, lo ripetiamo, lo svolgimento del test Invalsi). I professori assegneranno ad ogni prova un voto da 1 a 10, sommeranno poi i punteggi e li divideranno per il numero delle prove considerate. Il risultato, dunque, sarà un voto dall’1 al 10, con la possibilità, per gli studenti meritevoli, di conseguire anche la lode. Particolare attenzione, infine, per gli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, per i quali sono previsti tempi adeguati e strumenti didattici necessari per svolgere al meglio le prove d’esame.