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Spunta l’ipotesi di Pietro Grasso indicato come candidato per il ruolo di Presidente della Repubblica. Una prospettiva molto interessante, che potrebbe anche mettere d’accordo Renzi e Berlusconi. Il Cavaliere vorrebbe poter approfittare della posizione di un ex magistrato, per avere garantita la sua agibilità politica? E’ difficile rispondere a questa domanda, ma sta di fatto che l’indicazione dell’attuale Presidente del Senato potrebbe trovare anche un consenso da parte di Bersani. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che proprio l’ex leader del Partito Democratico ha indicato Grasso come Presidente del Senato.
Inoltre Grasso potrebbe raccogliere anche qualche voto a favore da parte degli ex grillini. L’ipotesi appare alquanto probabile, anche se non si possono trarre molti indizi dalle posizioni di Renzi, che continua a fare riferimento alla responsabilità.
Il dibattito
Renzi è convinto che non si debba ripetere, nell’ambito delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica italiana, ciò che è successo nel 2013. Secondo il Premier è opportuno che gli italiani ritornino ad avere fiducia nelle istituzioni. Eppure i giochi per il Quirinale non sembrano essere stati ancora fatti. Resta da chiarire quali saranno le posizioni di una fetta di renziani e quelle di una minoranza interna al PD, che magari sarebbe più disposta al dialogo.
Ecco perché, accanto al nome di Pietro Grasso, si sussurrano altre ipotesi, a partire da quella del vicepresidente del CSM Gianni Legnini, per arrivare a quella del capogruppo a Palazzo Madama Luigi Zanda. Eppure Renzi non sembra darsi molto da fare in questi momenti. Dal suo atteggiamento sembrerebbe quasi che sia stato raggiunto già un accordo con Berlusconi, ma non ne sappiamo molto di più.
L’ipotesi di Grasso avanza e sarebbe rapportabile soprattutto al primo scrutinio. Renzi continua a sottolineare la necessità della massima condivisione tra le forze politiche e, d’altronde, è stato molto chiaro anche sul fatto che non può dedicarsi soltanto a questo argomento, perché, secondo il Presidente del Consiglio, l’attività del governo non può fermarsi.
Renzi lascia fare, evidentemente sta ancora scrutando i movimenti di altri esponenti del PD, quelli di Franceschini, quelli di D’Alema, e cerca di capire ancora se potrà risultare buona la prima o la quarta votazione.