E’ partito tutto da Luciano Spalletti, che ha fatto irruzione in diretta durante un collegamento con il giornalista di Sky Angelo Mangiante, per esclamare: “Famo sto stadio”. Frase riguardante le difficoltà della Roma a proseguire con il progetto dell’impianto sportivo di proprietà dopo lo stop da parte del Campidoglio e di Virginia Raggi. Si sono accodati al mister giallorosso il capitano Francesco Totti e i tifosi, con l’hashtag che sta spopolando su Twitter: #FamoStoStadio.
Il numero 10 della Roma ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Al fianco del mister e della Società: vogliamo il nostro Colosseo moderno, una struttura all’avanguardia per i nostri tifosi e per tutti gli sportivi! #FamoStoStadio”. Virginia Raggi ha voluto prontamente rispondere a Totti, utilizzando anche lei Twitter: “Caro Francesco Totti ci stiamo lavorando. #FamoStoStadio nel rispetto delle regole. Ti aspettiamo in Campidoglio per parlarne”. Proprio oggi pomeriggio, la Società dovrebbe incontrare i componenti della Giunta capitolina per fare il punto della situazione dopo la bocciatura arrivata a inizio febbraio.
A Totti, si sono accodati altri giocatori. Alessandro Florenzi: “E famolo!!!”. Il bomber Edin Dzeko, postando una sua foto dove indica un foglio con l’hashtag lanciato da Spalletti. E ancora: Kevin Strootman, Leandro Paredes e Antonio Rudiger, che si sono fatti fotografare con lo stesso cartello in mano. Unità d’intenti da parte della Roma al completo, che non poteva non portare anche i tifosi a unirsi al coro.
Luciano Spalletti, intanto, è tornato sull’argomento: “Andando in giro, mi sono reso conto che nella costruzione degli stadi ci sono sempre risvolti positivi sull’economia cittadina. La Società ha già investito dei soldi, mi sembra tutto un po’ strano. Non voglio parlare di politica e spero che in questo caso la politica non c’entri niente, si tratta di una possibilità di investimento per il nostro Paese. A Londra ci sono dieci stadi, con investitori arabi e russi, e si deve anche a loro la bellezza di questa città. Capisco che i soldi non ci sono e le regole devono essere rispettate, ma non mandiamo il messaggio che sia una minaccia da cui difendersi“.
Che lo stadio di Tor di Valle stia diventando una faccenda politica, però, è vero. Matteo Renzi nella sua enews spiega: “Non è solo un fatto economico per il territorio, ma soprattutto un fattore di crescita e competitività per tutto il mondo sportivo italiano. Dobbiamo fare degli stadi luoghi accoglienti e ospitali per le famiglie e anche vendere i diritti tv in Cina, amici. Solo così torneremo ad avere il campionato più bello del mondo. Se si dice di no a tutto, come accade in qualche città, si blocca il futuro. Si bloccano gli investimenti. E ci si condanna a vivere di rimpianti”.
In Campidoglio qualcosa sembra comunque muoversi. Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, risponde a Totti: “Non te preoccupà capitano: #famostadio e #famolobene. Con #AsRoma lavoriamo a progetto innovativo”. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, su Twitter aggiunge: “Vedo che sullo stadio il Comune sta cambiando idea. Se è così, entro il 3 marzo produca atti ufficiali”.
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