Bologna Award è il Premio Internazionale per la sostenibilità agroalimentare che, giunto nel 2017 alla sua seconda edizione, valorizza progetti e iniziative solidali e sostenibili nel settore agro-alimentare e agro-ambientale. Ideato e promosso da CAAB (Centro agroalimentare di Bologna) e Fondazione FICO, con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna, con il sostegno di Unitec e dell’Enpam, con il patrocinio del Mipaaf, del ministero dell’Ambiente e Nomisma spa, questo premio punta a valorizzare e diffondere le ricerche scientifiche e le iniziative in ambito agricolo e agro-alimentare realizzate sia da privati che da istituzioni e aziende. L’obiettivo comune è lo sviluppo sostenibile e durevole.
Sostenere la ricerca scientifica e tecnologica in tema di sostenibilità agroalimentare, migliorare e ottimizzare la distribuzione del cibo, ridurre l’impatto ambientale e sociale della produzione e distribuzione alimentare, promuovere una nuova e diffusa cultura nel segno dell’educazione alimentare sono gli obiettivi portanti di questo progetto.
“Il Bologna Award – spiega il presidente del Caab Andrea Segrè – vuole premiare azioni di sostenibilità in campo della produzione, della trasformazione e del consumo agroalimentare. Sostenibilità vuol dire durare nel tempo, usare al meglio le risorse naturali limitate che abbiamo a disposizione (il suolo, l’acqua, l’energia) per garantirne l’uso sufficiente alle generazioni future. Il premio punta a valorizzare le ricerche scientifiche e le iniziative in ambito agricolo e agro-alimentare realizzate da persone, istituzioni e e aziende nel segno dello sviluppo sostenibile e durevole”.
La prima edizione di questo premio si è celebrata in occasione dell’Expo di Milano, e il suo aspetto particolare è che i vincitori si impegnano a donare il valore del premio in favore di progetti e iniziative di settore sostenibili, durevoli e/o solidali, affinché la ricerca possa ulteriormente progredire.
“Collaboriamo con Bologna Award perché crediamo che vada efficacemente diffuso il concetto di salute, oltre a quello della sanità – aggiunge Alberto Oliveti, presidente Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri) – Il primo passo per avere una salute efficace è diffonderne correttamente i determinanti, e oggi i determinanti della salute fondamentali sono quelli riguardanti l’alimentazione, lo stile di vita, l’ambiente. Crediamo che una corretta educazione alimentare garantisca, per ognuno di noi, il mantenimento più a lungo possibile del proprio patrimonio di salute, e questo credo che sia un obiettivo fondamentale per chi è destinato alla sanità”. Oliveti aggiunge: “Investire sull’educazione alimentare significa investire sulla cultura, e sulla capacità di diffondere il concetto che alimentarsi correttamente è salute. Essere consapevoli dell’importanza di quello che mangiamo migliora la nostra qualità della vita, e intorno alla qualità della vita riteniamo che debba essere costruito un nuovo welfare”.
La novità dell’edizione 2017 del premio è l’introduzione di una nuova categoria di progetti, la ‘City of Food Masters’, il cui primo ‘maestro’ è Ibrahim Abouleish, il medico e ricercatore egiziano noto per aver promosso nel suo Paese un’agricoltura che rispetta l’ambiente e offre lavoro attraverso il progetto ‘Sekem’, l’azienda biodinamica che impiega più di 2mila persone e ha saputo trasformare in giardino migliaia di ettari di sabbia. Ibrahim Abouleish, insignito del ‘Right Livelihood Award’ per aver creato un modello di business che unisce sviluppo sociale e culturale, sarà premiato a Bologna il prossimo 14 ottobre.
In collaborazione con AdnKronos
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