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Barack Obama lascia l’Italia dopo la visita a Roma durata 36 ore e prosegue il suo viaggio per Riyad, in Arabia Saudita. A salutarlo a Fiumicino, tra gli altri, anche il sindaco della Capitale, Ignazio Marino. Nella prima giornata romana il presidente degli Stati Uniti ha avuto un calendario serrato di incontri, a iniziare dalla visita a Papa Francesco, proseguendo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Matteo Renzi. Unica conferenza stampa quella dopo l’incontro a Villa Madama in cui è arrivato l’endorsement per il Presidente del Consiglio. “Mi fido di Renzi, sono rimasto colpito dalla sua energia e della sua visione“, è il plauso di Obama che per Renzi è da sempre “un punto di riferimento“. Il governo italiano incassa così anche la fiducia degli alleati a stelle e strisce, mentre Obama sottolinea la commozione e l’importanza che ha avuto il colloquio con il Pontefice (‘Meraviglioso incontrarla‘) e conferma il legame profondo con Napolitano, “un caro amico” e “un grande uomo di Stato per l’Italia“.
L’arrivo di Obama a Roma
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L’Air Force One è atterrato nella serata di mercoledì verso le 21.10: la Capitale è blindata, nelle zone in cui il presidente degli Stati Uniti è atteso come da programma sono scattate bonifiche e controlli a tappeti. Nella giornata di giovedì sono attesi i tanti incontri istituzionali, a iniziare da quello con Papa Francesco. “Il presidente Obama è stato ispirato come molti altri nel mondo da questo primo anno di Papa Francesco, dal modo in cui ha motivato la gente con il suo messaggio di inclusione, di uguaglianza“, ha spiegato uno dei suoi consiglieri Ben Rhodes.
L’incontro con il Papa
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Il primo incontro, molto atteso dal presidente USA è stato con Papa Francesco: un colloquio privato durato 50 minuti tra i due in quello che è uno storico incontro tra il primo presidente degli Stati Uniti afroamericano e il primo Papa proveniente dal continente americano. “È meraviglioso incontrarla“, sono le uniche parole di Obama trapelate. Il presidente è apparso quasi emozionato nell’incontrare il Pontefice in quella che è la sua seconda visita in Vaticano: in precedenza già aveva incontrato Benedetto XVI. Scambio di doni, volti distesi e una lunga stretta di mano hanno concluso il colloquio privato. Ora la giornata romana del presidente vede l’incontro con Giorgio Napolitano, il quinto tra i due, e il bilaterale con Matteo Renzi.
L’incontro più atteso dal presidente USA era sicuramente quello con il Pontefice, come ha spiegato lui stesso in una lunga intervista al Corriere della Sera. “Una delle qualità che ammiro di più nel Santo Padre è il suo coraggio nel parlare senza peli sulla lingua delle sfide economiche e sociali più grandi che ci troviamo ad affrontare nel nostro tempo. Questo non significa che siamo d’accordo su tutte le questioni, ma sono convinto che la sua sia una voce che il mondo deve ascoltare. Lui ci sfida. Lui ci implora di ricordarci della gente: soprattutto della povera gente, la cui vita è condizionata proprio dalle decisioni che noi prendiamo“, ha ricordato Obama.
La visita a Roma arriva dopo il primo storico incontro a Bruxelles con i vertici dell’Unione Europea. “L’incontro di ieri a Bruxelles col presidente Van Rompuy e col presidente Barroso è stato per me un’occasione preziosa per riaffermare i legami straordinari tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti“, ha sottolineato, ricordando come l’unione tra Europa e Stati Uniti sia fondamentale per gli equilibri internazionali.
Lo sguardo è puntato anche sull’Italia, attesa alla guida del prossimo semestre europeo. “Confido nella presidenza italiana che inizierà in estate per raggiungere questi obiettivi. È di questo che abbiamo discusso l’altro ieri all’Aia col primo ministro, Matteo Renzi. Credo davvero che lui riuscirà a rendere molto produttivo il periodo nel quale l’Italia avrà questa importante leadership“.
L’incontro con Giorgio Napolitano
Un lungo faccia a faccia con Giorgio Napolitano per Barack Obama, dopo la colazione offerta dal Quirinale nella Sala degli Specchi. Il presidente americano incontro per la quinta volta il Presidente della Repubblica, la terza in Italia. Tra i due c’è stato uno scambio di sorrisi e strette di mano: si conoscono bene e si apprezzano molto, come non ha mancato di ricordare alla vigilia di questo viaggio l’ambasciatore USA in Italia, John Phillips, in un’intervista al Tg1. “Napolitano è un vecchio amico, una roccia di stabilità e di integrità per il Paese“, è stato il commento del diplomatico. Il colloquio privato è durato a lungo, sforando di circa 15 minuti il programma previsto. Tanta la gente assiepata lungo il percorso che porta dal Quirinale a Villa Madama dove Obama sta incontrando Renzi.
L’incontro con Matteo Renzi
Un’ora e più di incontro per il primo bilaterale tra Barack Obama e Matteo Renzi che ha accolto il presidente a Villa Madama. “Grazie al Presidente Obama, per me personalmente è una fonte di ispirazione e un modello da seguire“, sono le prime parole del premier in conferenza stampa. “Il dialogo di oggi conferma l’amicizia tra i nostri paesi e che nonostante le crisi, il ruolo dell’Italia e degli USA è di essere punto di riferimento per la difesa dei valori comuni, dalle grandi questioni internazionali a quelle di tutti i giorni“.
“Sono felice che il presidente possa visitare i luoghi storici di Roma e che assaggi del buon cibo italiano, fattori che sono molto importanti per l’italian lifestyle e che anticipano l’Expo, una bella occasione per l’Italia“, dice Renzi che ringrazia Obama per quello detto a Bruxelles, “per aver lanciato la sfida affascinante dell’unione tra USA e UE“.
Il premier torna a sottolineare il tema centrale della sua politica in ambito europeo: “I nostri nonni hanno combattuto per l’Europa dove si era combattuta una guerra fratricida. La mia generazione è quella dell’Erasmus, ma sono per la prossima generazione un’Europa che sia anche terra di crescita. Potremo farlo solo se l’Italia farà la sua parte con le riforme. Vogliamo cambiare l’Italia per cambiare l’Europa e avere una più forte relazione con gli USA“.
Si parla anche del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, “il mare nostrum latino” e per questo, dice Renzi, dobbiamo sentire come “nostro il dolore di chi ha dato il via alla primavera araba, in Libia, nel Nord Africa“. L’incontro è stata l’occasione per ribadire l’importanza dell’Italia in quei luoghi dove è la presenza è più forte. “L’Europa non consideri il Mediterraneo un confine ma il cuore di un’azione comune“.
Il premier ha poi parlato anche della situazione dei due marò e ha confermato “di aver chiesto il sostegno degli Stati Uniti” per una soluzione veloce che possa portare alla libertà dei due fucilieri “ingiustamente detenuti in India“.
L’Italia condivide “la dura e forte protesta contro la Russia in Ucraina e il G7 ha dato un messaggio di unità e forza“, conclude Renzi che ricorda il messaggio con cui Obama ha iniziato la sua presidenza. “Quel motto, Yes We Can, oggi vale anche per noi in Italia: è possibile cambiare le cose senza che ce lo chiedano da esterno. La pagina più bella del rapporto tra USA e Italia deve ancora venire e la scriveremo insieme“.
“Buon pomeriggio”. Obama apre con un saluto in italiano il suo intervento, andando subito alla visita con Papa Francesco. “È stato un grandissimo onore conoscere papa Francesco, sono commosso dalla compassione e dal suo messaggio di inclusione“. Con il Santo Padre hanno parlato dei temi condivisi, dei temi morali per un’apertura verso i più deboli, come della situazione in Medioriente. Il presidente ricorda anche l’incontro “con il mio caro amico Giorgio Napolitano. L’Italia ha grande fortuna ad avere uno statista di così alto stampo a guidare il paese“.
Obama ha riconosciuto i legami storici tra USA e Italia. “Sono colpito dall’energia e dalla visione di Matteo. Ha l’ambizione e lo slancio per fare cose positive per l’Italia e l’Europa“. Anche Obama ha ribadito l’unità internazionale di fronte alla situazione in Ucraina, ricordando che il “FMI ha raggiunto accordo per un piano di aiuti che stabilizzi l’economia“.
“Il G7 è il segnale dell’isolamento della Russia e si andrà avanti così se Mosca non si tirerà indietro. Obama ha poi ricordato il ruolo dell’Italia nella NATO e nelle missioni estere e ha rilanciato la “partnership transatlantica anche con le medie e piccole imprese“. Giudizio positivo infine sul piano delle riforme del governo. “So che c’è tantissimo lavoro da fare ma so che l’Italia ce la farà e gli Stati Uniti saranno al loro fianco“, conclude Obama che spera di tornare presto in Italia, “a Milano per l’Expo“.
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