Da oggi iniziano le multe a quasi due milioni di persone non vaccinate malgrado l’obbligo. Cento euro a testa per over 50 e altre categorie come personale sanitario e forze dell’ordine.
Nel frattempo è attesa la pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’obbligo vaccinale, sulla sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.
Sebbene nella percezione comune la pandemia di Covid-19 abbia superato i momenti più drammatici della sua parabola, è ancora vivo il dibattito relativo ai vaccini. Da dicembre, quindi a partire da oggi, scattano le sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale. Le multe, saranno 1.9 milioni, riguardano gli over 50 e tutte le categorie di persone che, anche se obbligate, non si sono sottoposte al vaccino contro il coronavirus.
Si tratta di una sanzione di 100 euro per chi ha più di cinquanta anni, per i membri delle forze dell’ordine, per il personale sanitario di ospedali e strutture per anziani e per il corpo docenti. Gli appartenenti a queste categorie avrebbero dovuto uniformarsi all’adempimento nel periodo tra l’8 gennaio e il 15 giugno scorso. Dopodiché ci sono stati ulteriori 180 giorni di tempo – ora scaduti – nei quali era possibile giustificare la mancata adesione all’obbligo di sottoporsi al vaccino. Uno dei motivi di esclusione era ad esempio la condizione di salute o l’aver contratto il virus in quel periodo.
Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzi sono state le regioni con le percentuali più alte di over 50 no vax in rapporto alla popolazione del loro territorio. Le più virtuose, invece, sono state Puglia, Lazio, Toscana e Molise. In queste quattro regioni ci sono state percentuali di vaccinati con almeno due dosi che superano il 90% nella fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni.
Parallelamente all’inizio del recapito delle sanzioni, i reticenti all’iniezione guardano con interesse a un’altra partita che si svolge nel massimo palazzo di Giustizia. La Corte Costituzionale è infatti anch’essa impegnata sul tema. Dovrà pronunciarsi sulla legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale. La sentenza è attesa nelle prossime ore.
L’obbligo era stato introdotto nel 2021 con il decreto legge 44 voluto dal governo di Mario Draghi. La misura emergenziale era stata pensata per arginare il dilagare del virus e per proteggere da contagi pericolosi e aggressivi soprattutto gli anziani e le persone più fragili. La Consulta dovrà anche prendere posizione su quella parte di provvedimento che prevede la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per chi ha deciso di non rispettare l’obbligatorietà alla vaccinazione.
Gli avvocati dei no vax difendono la tesi dell’illegittimità della legge sostenendo che i loro assistiti siano stati “privati della possibilità di lavorare e sopravvivere.” Inoltre si sarebbero sentiti “traditi” dallo Stato che gli avrebbe imposto quello che è stato giudicato e vissuto come “un ricatto: o ti vaccini o sei fuori dalla società.“ Dunque i legali puntano soprattutto sulla presunta violazione del diritto al lavoro, così come all’ipotesi di violazione della libertà di autodeterminazione.
Nel frattempo su questo fronte si muove anche la nuova maggioranza di governo. La Lega vorrebbe infatti prorogare il pagamento delle sanzioni per i non vaccinati facendolo slittare al 30 giugno 2023. Si ricorda, infine, che dal mese scorso l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha reintegrato in corsia gli operatori sanitari non vaccinati per sopperire alla carenza di organico. Il tutto condito da non poche polemiche.
La parola ora alla Consulta sull’obbligo vaccinale che via via è stato allentato seguendo l’andamento via via discendente della pandemia stessa.
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