Questa mattina, il tribunale di Roma ha emesso una sentenza riguardante l’occupazione di un edificio da parte di membri del movimento politico di estrema destra Casapound. Undici le richieste di condanna per aver occupato illegalmente un edificio nella capitale italiana.
L’occupazione riguarda l’edificio situato in via Napoleone III, nel quartiere Esquilino, da parte di membri del movimento politico di estrema destra Casapound. Questa è una situazione ha richiesto l’attenzione del tribunale e ora ci sono in ballo 11 condanne per alcuni dei membri.
Vediamo più da vicino cosa sta succedendo.
La condanna richiesta
La procura di Roma ha richiesto undici condanne a due anni di reclusione per l’occupazione abusiva dell’edificio di via Napoleone III, situato nel quartiere Esquilino, da parte di militanti del movimento politico di estrema destra Casapound.
Tra gli imputati figurano Gianluca Iannone, Simone e Davide Di Stefano, accusati dal pm Eugenio Albamonte del reato di occupazione abusiva di stabile aggravata. La sentenza, attesa per la primavera, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’occupazione abusiva di edifici e dimostra la determinazione delle autorità italiane nel far rispettare la legge.
Nel procedimento, l’Agenzia del Demanio ha agito come parte civile.
La procura di Roma
La Procura di Roma ha richiesto undici condanne a due anni di reclusione per l’occupazione abusiva dell’edificio di via Napoleone III, situato nel quartiere Esquilino, da parte di militanti del movimento politico di estrema destra Casapound.
Il pm Eugenio Albamonte ha sollecitato il riconoscimento della penale responsabilità nei confronti di 11 persone e l’emissione di una ammenda di 1.500 euro. Tra gli imputati figurano Gianluca Iannone, fondatore della formazione politica, e Simone Di Stefano, leader del movimento.
Altri quattro imputati hanno chiesto la messa alla prova. La sentenza, attesa per la primavera, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’occupazione abusiva di edifici e dimostra la determinazione delle autorità italiane nel far rispettare la legge e proteggere i diritti dei proprietari. Nel procedimento, l’Agenzia del Demanio ha agito come parte civile.
L’occupazione
Durante il processo, il pubblico ministero ha ricostruito con precisione l’occupazione abusiva di un immobile di proprietà del Demanio, assegnato al ministero dell’Istruzione e ricerca. Secondo quanto affermato dal pm, si tratta di un’occupazione protrattasi dal 2003, che ha avuto come fulcro un movimento politico di estrema destra.
Tale occupazione, a differenza di quelle a scopo abitativo, ha causato un danno significativo all’Erario, stimato in oltre 4,5 milioni di euro dalla Corte dei Conti. Nonostante un provvedimento di sequestro preventivo, l’occupazione è andata avanti fino al 2019, quando le autorità italiane hanno deciso di intervenire.
La richiesta di condanna a due anni di reclusione per undici persone rappresenta un importante passo avanti.