Si celebrano oggi a Silì, Oristano, i funerali di Chiara Carta, la 13enne uccisa dalla madre sabato scorso all’interno della loro abitazione.
Lutto cittadino nel Comune sardo teatro della tragedia, dove a mezzogiorno il ricordo della giovane è stato affidato a un minuto di raccoglimento osservato dal sindaco, Massimiliano Sanna, dagli amministratori e dai dipendenti comunali radunati all’ingresso del Palazzo degli Scolopi, davanti al gonfalone comunale.
È il giorno dell’ultimo saluto alla giovane Chiara Carta, uccisa a 13 anni dalla madre nella loro abitazione di Silì, frazione di Oristano.
Si celebrano oggi nella Chiesa di San Pietro Apostolo, alle 15, i funerali della ragazza, colpita con diverse coltellate sabato scorso e trovata senza vita dal papà, Piero, agente della polizia locale da tempo separato dalla madre della vittima.
Poche ore fa, secondo quanto appreso dall’Ansa, alla madre di Chiara Carta, Monica Vinci, 52 anni, sarebbe stato notificato il provvedimento per la custodia cautelare in carcere.
Il gip avrebbe firmato l’ordinanza per cui la donna, formalmente indagata per omicidio volontario aggravato nell’ambito dell’inchiesta sui fatti di Silì, andrà in carcere una volta che il suo stato di salute consentirà di concludere il ricovero.
Attualmente la donna sarebbe piantonata presso l’ospedale oristanese San Martino, dove si trova ricoverata dopo aver tentato il suicidio gettandosi dalla finestra.
Appena le condizioni di salute dell’indagata lo consentiranno, riporta ancora l’agenzia di stampa, sarà trasferita presso la casa circondariale di Uta, alle porte di Cagliari, e sarà interrogata dal giudice in merito all’accauduto.
Secondo i primi esiti dell’autopsia, condotta sulla giovane dal medico legale Roberto Demontis, la vittima sarebbe stata raggiunta da oltre 30 fendenti e avrebbe riportato diverse ferite a carico di mani, braccia e addome.
L’arma del delitto sarebbe un coltellino a serramanico, e il decesso sarebbe avvenuto per uno choc emorragico a seguito delle gravi lesioni ad alcuni organi vitali.
L’esame autoptico sarebbe durato circa 7 ore e sarebbe stato eseguito nello stesso ospedale in cui ora la madre della 13enne è ricoverata, il San Martino di Oristano.
Chiara Carta avrebbe cercato di difendersi, in uno strenuo ma vano tentativo di cui le coltellate alle mani e alle braccia sarebbero una prova.
Risulterebbe esclusa la morte per soffocamento: dagli accertamenti sul cadavere sarebbe emerso che il cavetto di un cellulare stretto intorno al collo dellla 13enne sarebbe stato utilizzato dalla madre come una “briglia” per impedirle di scappare.
Si attende ora l’esito degli esami istologici ed il medico legale avrebbe chiesto 90 giorni prima di depositare la relazione autoptica al pm di Oristano titolare delle indagini, Valerio Bagattini.
La madre è accusata dell’omicidio e nei giorni scorsi è stata trasferita dal reparto di Psichiatria di Sassari, dove era stata ricoverata inizialmente, proprio a Oristano.
Quando starà meglio, potrà rispondere alle domande degli inquirenti sulla tragedia che si è consumata nella sua abitazione.
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