A quanto pare il 27 luglio era il tempo limite. Sembrerebbe infatti che l’Overshoot Day sia il giorno che segna la fine delle risorse naturali messe a disposizione dalla terra per il 2022.
Oggi si segna la fine delle risorse naturali. La Terra ha già terminato questo tipo di risorsa per il 2022 e siamo solo a luglio.
L’Overshoot Day è proprio oggi e segna il termine delle risorse che potevamo utilizzare.
La data prefissata era il 29 luglio, ma è arrivata addirittura con un giorno di anticipo.
Vediamo cosa sta succedendo.
L’overshoot Day
Oggi, 28 luglio, il mondo ha ufficialmente finito tutte le risorse naturali messe a disposizione per il Pianeta per il 2022.
Purtroppo però siamo solo alla fine di luglio e ci aspettano ancora diversi mesi prima della fine dell’anno.
La data stimata dall’organizzazione Global footprint network, segnava il 29 luglio, ma a quanto pare non è andata proprio così.
Oggi infatti si azzerano le risorse che potevamo rinnovare nel corso dell’anno rispetto al 2021.
Quindi da domani inizieremo ad utilizzare le risorse riservate al 2023. Ciò accadrà con diversi mesi di anticipo.
Saremo così in debito con il pianeta, ma questo prestito sarà quasi impossibile da restituire.
La situazione che stiamo vivendo è decisamente preoccupante e spaventa in molti.
Stiamo infatti attraversando uno dei periodi più bui per l’ecologia del pianeta terra.
Si tratterebbe infatti del più grande deficit ecologico mai registrato fino ad oggi.
Dovremmo ricordarci che il pianeta su cui viviamo è uno soltanto e che non dovremmo sovraccaricarlo in questo modo.
Le risorse scarseggiano
Quello di quest’anno è senz’altro un periodo cupo per l’ecologia e gli ecologisti che lottano contro i danni provocati dall’uomo.
Sembrerebbe infatti che da oggi non avremo più a disposizione le risorse naturali prefissate, ma andremo ad utilizzare già quelle dell’anno ancora non in corso.
Questa scelta porterà certamente a diversi problemi e disagi a livello ambientale.
L’ingiusta appropriazione delle risorse naturali va avanti da ormai diverso tempo.
È infatti dagli anni sessanta, che siamo entrati in uno stato di sovrasfruttamento delle risorse.
Secondo le stime analizzate dal Gfn, ad oggi, stiamo vivendo come se disponessimo non solo della terra ma anche di una parte di un altra terra secondaria.
Si parla di circa 1,75 Terre, ma dimentichiamo che di terra ne abbiamo una sola.
Sembrerebbe inoltre che questo numero potrebbe aumentare a breve salendo addirittura a quota 2 entro l’anno 2030.
Se ci soffermiamo sull’Italia, la situazione non va certamente meglio.
Infatti, noi italiani avremmo terminato le risorse già dal 15 maggio e stando ad alcuni calcoli, avremo bisogno di 5,3 “Italie” per poter continuare a vivere in questo modo.
Attualmente il nostro paese registra uno dei dati più alti e preoccupanti sotto la sfera ambientale.