Oggi l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne ucciso a Pesaro dall’amico di infanzia. In carcere il 30enne Michael Alessandrini, ancora in Romania dopo l’arresto avvenuto nel Paese dell’Est a seguito di una fuga durata quasi due giorni.
Michael Alessandrini è in carcere in Romania e si sarebbe opposto formalmente all’estradizione. Il giovane è accusato di aver ucciso l’amico Pierpaolo Panzieri, 27 anni, nell’appartamento in cui la vittima si era trasferita poche settimane fa e dove sarebbe stato ospite per cena.
È fissata per oggi l’autopsia sul corpo del 27enne Pierpaolo Panzieri, assassinato all’interno della propria abitazione di Pesaro, il 20 febbraio scorso, con 13 coltellate.
Secondo quanto ricostruito finora, ad uccidere il giovane sarebbe stato un amico d’infanzia fermato in Romania dopo una fuga di circa 30 ore, Michael Alessandrini.
Panzieri sarebbe stato colpito nel suo appartamento e la scoperta del corpo sarebbe avvenuta dopo l’allarme dei familiari per l’assenza di contatti.
Michael Alessandrini non avrebbe spiegato tutti i contorni dell’omicidio agli inquirenti romeni che lo hanno interrogato poche ore fa, ma nel corso di una telefonata all’albergo della sua famiglia, parlando con un dipendente in reception, avrebbe detto di aver agito per gelosia.
Lo riferisce il programma di Rai 2 Ore 14, secondo cui il 30enne avrebbe raccontato di aver colpito Pierpaolo Panzieri dopo aver scoperto nel suo telefono il numero di una giovane per cui avrebbe provato interesse.
Sospettando in una relazione tra la donna e il suo unico amico, Alessandrini si sarebbe scagliato contro di lui finendo per ucciderlo.
Ma la versione fornita dall’indagato non trova riscontro nel racconto fatto da parenti e amici della vittima, secondo cui non aveva alcuna relazione e non avrebbe mai nominato la giovane citata dal 30enne.
In attesa di conoscere gli esiti dell’esame autoptico disposto nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Pierpaolo Panzieri, il dirigente della Squadra mobile di Pesaro, Paolo Badioli, a Ore 14 ha riportato gli elementi chiave emersi in sede di primo esame sul cadavere.
Secondo quanto rilevato dagli inquirenti, sul corpo del 27enne sarebbero state trovate ferite compatibili con un tentativo di difesa.
Stando alla ricostruzione finora effettuata in sede di indagini, Pierpaolo Panzieri avrebbe lottato per salvarsi dalla furia del suo assassino.
Sulla scena e sul cadavere della vittima, infatti, sarebbero stati isolati elementi utili a tracciare il quadro di una violenta colluttazione prima della conclusione del delitto.
La madre di Pierpaolo Panzieri, intervistata da La vita in diretta, ha ribadito il suo dolore per la perdita del figlio sottolineando la necessità di fare piena luce sulla sua morte.
“Vogliamo sapere perché“, è questa l’atroce richiesta dei familiari di Pierpaolo Panzieri dopo la morte del giovane.
Ancora oggi il movente appare nebuloso e non sarebbero emersi elementi chiari nemmeno dal racconto del 30enne indagato per l’omicidio.
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