Le centrali a carbone in Olanda verranno chiuse per sempre? I Paesi Bassi, da sempre all’avanguardia sul fronte ecologico, potrebbero realizzare effettivamente questo passo dopo l’approvazione in Parlamento di un documento in cui si chiede formalmente al governo di attuare una strategia efficace per ridurre le emissioni di CO2: tra gli interventi suggeriti dal Parlamento vi è soprattutto la chiusura delle centrali elettriche che nel Paese ancora producono energia dal carbone, un combustibile da tempo inserito nella black list dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico, causa principale dei cambiamenti climatici e dell’aria sporca respirata da gran parte della popolazione mondiale.
Il Parlamento chiede al governo di raggiungere un obiettivo del 55 per cento nella riduzione delle emissioni di polveri sottili entro il 2030, e per fare questo è necessario attuare politiche coraggiose e drastiche affinché il traguardo non resti meramente idealistico: a finire nel mirino sono dunque le 5 centrali a carbone ancora attive nel Paese, tre delle quali di recente apertura, risalente al 2015, mentre altrettanti impianti sono stati già chiusi nel corso dello scorso anno. C’è da dire che la mozione approvata dal Parlamento non è vincolante per il governo, tuttavia sia i partiti del fronte liberale che quelli del versante opposto hanno assicurato che intendono fare pressioni affinché l’esecutivo attui quanto previsto dal documento, dirottando contestualmente la propria politica energetica verso fonti rinnovabili non inquinanti.
Intervistata dal quotidiano britannico The Guardian, la vicepresidente del Parlamento Stientje van Veldhoven ha spiegato che ‘chiudere grandi centrali a carbone, anche se entrate in funzione da poco, è il modo più efficace per centrare gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi sul clima. Altri paesi dovranno adottare misure altrettanto estreme. Non possiamo continuare ad usare il carbone come fonte energetica più a buon mercato nel momento in cui si tratta in realtà della più cara se valutata da una prospettiva climatica‘. Per fare in modo che quanto ratificato dai Paesi alla conclusione dei lavori della Cop21 non resti solo un manuale di belle intenzioni, c’è bisogno dunque di attuare strategie pratiche per ridurre gli effetti del riscaldamento globale, strategie che abbiano un impatto forte e immediato, a costo di imporre modifiche ad abitudini consolidate. E l’Olanda ha deciso di dare il buon esempio non solo attraverso la chiusura di tutte le centrali a carbone del Paese: il 13 ottobre il Parlamento sarà infatti impegnato a votare sulla proposta avanzata da un deputato del partito laburista che chiede di mettere al bando la vendita delle automobili alimentate a carburanti fossili. Che la tanto auspicata rivoluzione verde per salvaguardare il pianeta abbia finalmente inizio? L’Olanda si mette in gioco senza indugi né tentennamenti: tocca adesso anche agli altri Paesi battere un colpo.
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