Ci sarebbero oli minerali in alcuni prodotti Kinder e Lindt. Lo ha denunciato l’organizzazione non governativa tedesca Foodwatch. Dall’analisi di laboratorio di alcuni prodotti sarebbe emerso che in particolare sarebbero coinvolti Lindt Fioretto Nougat Minis, Sun Rice Classico Schoko Happen e Kinder Riegel. Questi snack sarebbero contaminati da oli minerali aromatici che derivano dal petrolio. Tutto ciò determinerebbe le potenzialità cancerogene dei prodotti stessi.
Le aziende produttrici sarebbero responsabili di aver usato una quantità elevata di oli minerali aromatici. Gli oli minerali sarebbero contenuti soprattutto negli imballaggi, ma questo non esclude la possibilità che possano migrare, contaminando anche gli alimenti contenuti all’interno degli scatoloni.
Che cosa sono gli oli minerali
Si tratta di oli che vengono generalmente usati per la produzione degli inchiostri industriali. Per esempio gli oli minerali sono utilizzati soprattutto nella stampa dei giornali. Sarebbero presenti anche in alcuni materiali riciclati, come la carta e il cartone. Quindi anche il cartone riciclato utilizzato per gli imballaggi dei prodotti alimentari conterrebbe miscugli di questi oli. Sono nello specifico sottoprodotti del petrolio e sostanze considerate potenzialmente cancerogene.
Mosh e Moha
Gli oli minerali oggetto della discordia sono di due tipi: Mosh e Moha. I primi sono mineral oil saturated hydrocarbons, mentre i secondi sono mineral oil aromatic hydrocarbons. I Mosh sarebbero presenti nei prodotti che sono stati analizzati nelle seguenti quantità: 6,8 mg/kg nei Kinder Riegel, 5,3 mg/kg in Sun Rice e 5 mg/kg nel Lindt Fioretto. I test di laboratorio, per quanto riguarda i Moha, invece, hanno rintracciato le seguenti quantità: 1,2 mg/kg nei Kinder, 1 mg/kg nel Sun Rice e 0,7 mg/kg nei Lindt.
Sono pericolosi?
Molte sono le ipotesi che sono state avanzate sulla pericolosità di questi oli minerali. La ricerca scientifica avrebbe dimostrato con certezza che sono in grado di accumularsi nel latte, nel grasso e nei tessuti animali. Degli esperimenti condotti in laboratorio hanno messo in evidenza che queste sostanze sarebbero alla base dell’insorgenza di granulomi al fegato e di lesioni ai linfonodi, già a dosi molto basse, nella quantità di 0,01-20 mg/kg. Già l’Efsa nel 2013 aveva dato un parere negativo sull’uso delle due sostanze, puntando il dito proprio contro gli imballaggi. Tuttavia era stata indicata l’opportunità di svolgere altri studi in merito sull’argomento.
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